Attualità

No alle esternalizzazioni

Per la Cgil-Fp di Ancona: «Osimo deve cambiare rotta. Inaccettabile è il trasferimento di otto insegnanti dell'asilo nido comunale all'Asso, l'azienda speciale che occupa oltre 150 lavoratori utilizzando almeno dieci contratti diversi»

OSIMO – Personale, lavoro e precariato, sono i grandi temi che infiammano il dibattito anche a Osimo. Il sindacato Cgil-Fp di Ancona, tramite il responsabile Andrea Raschia, solidarizza con le rsu che hanno convocato l’assemblea generale del personale del Comune. «Basta esternalizzazioni: l’ultimo capitolo, inaccettabile, è il trasferimento di otto insegnanti dell’asilo nido dal Comune alla Asso, l’azienda speciale che occupa oltre 150 lavoratori utilizzando almeno dieci contratti diversi. Il Comune di Osimo deve cambiare rotta. L’impegno sindacale e la disponibilità dei nuovi consigli di amministrazione e dirigenza consentono oggi di avviare una fase nuova anche se non semplice per recuperare un quadro sfilacciato, unificando il lavoro attraverso l’accorpamento dei contratti, migliorando i trattamenti e superando il precariato». Il fatto è già stato fatto presente al sindaco.

«Le strutture comunali sono ridotte ai minimi termini, il livello dirigenziale è praticamente decapitato e il fiorire di società per la gestione di servizi diversi ha finito per frantumare il lavoro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti – aggiunge Raschia -. L’esito della riunione definisce un’impostazione radicalmente diversa rispetto al passato recente e alle modalità con cui si è proceduto finora, con le varie amministrazioni impegnate nell’opera di smantellamento del Comune a favore del passaggio di competenze all’esterno. Competenze e personale, è utile precisare. Un grazie alla Rsu dunque che ha saputo organizzare e gestire l’assemblea unitaria del personale del Comune, un’assemblea capace di esprimere in tono alto e forte come non mai una concreta solidarietà. Il ringraziamento deve essere rivolto in particolare a quei lavoratori il cui appello appassionato è stato decisivo per assumere le decisioni ratificate dal voto».

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