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La Necropoli di Novilara nel nuovo allestimento del museo Oliveriano

Il museo riaprirà nel 2022 e il vicesindaco Vimini ha annunciato: «Si arricchirà dei corredi emersi nelle ultime ricerche»

Il museo Oliveriano di Pesaro

PESARO – Museo Oliveriano e Necropoli di Novilara, due destini che si uniscono. «Il nuovo allestimento del Museo Archeologico Oliveriano si arricchirà dei corredi emersi nelle ultime ricerche sulla Necropoli di Novilara» ha annunciato il vicesindaco Daniele Vimini nel rispondere all’interrogazione presentata dal consigliere Roberto Biagiotti, durante il Consiglio comunale che si è svolto ieri (15 novembre). Il museo dovrebbe riaprire nel 2022 dopo 7 anni di chiusura a causa di una infiltrazione d’acqua.

La “Necropoli di Novilara” è stato il tema al centro dell’interrogazione di Roberto Biagiotti (Lega) a cui ha replicato il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini premettendo che «il tracciato al quale fa riferimento l’Interrogazione non è relativo alla necropoli quanto a quello che da Novilara bassa conduce verso la città, lungo il percorso seguito dall’acquedotto romano. Un tracciato che si presta a essere un sentiero naturalistico-storico e che non conserva resti monumentali». Vimini ha ricordato che «gli oggetti di corredo deposti all’interno delle sepolture, sono state inventariati dalla allora Soprintendenza Archeologica delle Marche che nel 2012-2013 ha diretto le più recenti indagini scientifiche».

Le suppellettili «sono state restaurate» mentre i risultati delle indagini «sono stati presentati più volte al pubblico» (conferenze nel 2013, 2014, 2015 e, in particolare nel 2016 quando fu organizzato un ciclo di incontri a cura di Lorenzo Braccesi e Chiara Delpino) dagli archeologi stessi durante convegni internazionali e con articoli scientifici reperibili anche online. Sul “Sentiero di via dei Condotti” il vicesindaco ha aggiunto: «Merita di essere promosso ma lungo il tracciato non sono visibili, né possono essere resi visibili, resti appartenenti alla necropoli picena costituita da “semplici” fosse terragnee che non possono essere lasciate aperte, sia per questioni di sicurezza, sia per motivi logici (si riempirebbero di foglie e terreno alla prima pioggia). L’assessore ha concluso sottolineando che «La necropoli verrà esposta tramite il nuovo allestimento del museo Oliveriano, che si arricchirà dei corredi emersi nelle ultime ricerche, oltre a quelli provenienti dalle indagini Ottocentesche. Come previsto da legge, l’interlocutore principale per questa attività è il Ministero della Cultura che sta seguendo, tramite propri archeologi specializzati, il progetto scientifico dell’esposizione». 

Il consigliere Biagiotti ha risposto: «Manca qualcosa nei ritrovamenti. Ci chiediamo se sia possibile un controllo sui reperti». 

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