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Natale tra rincari, doni low cost e foodporn. Federconsumatori: «Riduzione consumi fa crescere i prezzi»

Lievitano i prezzi di panettoni e pandori, ma anche quelli di lenticchie e spumante. Crollano le vendite di addobbi natalizi. Il regalo più scelto? Cibo e tecnologia

Regali Natale (Foto di Bruno /Germany da Pixabay)

ANCONA – Il Natale si fa più caro nelle Marche. La denuncia arriva direttamente da Federconsumatori che evidenzia notevoli rincari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo l’associazione dei consumatori, a costare di più saranno panettoni e pandori, ma anche i regali low cost.

In media in queste festività segnate dalla pandemia, i dolci tipici natalizi segnano un aumento del 5%, mentre il prezzo del pandoro “lievita”, è proprio il caso di dirlo, del 25%. Ma a crescere più in generale sono anche gli altri prodotti natalizi e gli articoli da regalo. Stando ai dati dell’Osservatorio Federconsumatori, rincari dell’8,9% interessano i prodotti alimentari tipici del Natale come cotechino, miele e lenticchie, mentre il salmone segna un +22%, lo spumante +11%, così come lo zampone e i fichi secchi (+10%). Stabile il prezzo del torrone, mentre lo spumante d’elite segna un +4%.

Panettone (Foto di Décio Guanabarino Silveira Guanabarino da Pixabay)

Aumenti che secondo la presidente regionale di Federconsumatori Patrizia Massaccesi sono imputabili «alla riduzione evidente dei consumi che pesa sulle aziende e sulle attività. I marchigiani faranno anche quest’anno i regali di Natale, ma spenderanno di meno e per farli rinunceranno ad altre cose».

I rincari più alti sul fronte del mercato natalizio, sul quale ruota gran parte del commercio, si registrano nel settore dei regali low cost (+13,2%), che con la crisi scatenata dalla pandemia vanno per la maggiore: in questa categoria rientrano gli abbonamenti ai servizi streaming, le gift card, le mini power bank (+18%), lo scalda tazza usb (+18%), il termometro da vino (+16%) o il trova chiavi (+14%). Console e giochi per console subiscono una impennata del 38%, mentre scende il prezzo delle smart tv (-14%).

Quest’anno, ancora più degli anni precedenti, i regali verranno acquistati sulla base del loro costo e della loro utilità, vista la situazione di crisi economica generata dalla pandemia di covid-19: la scelta cadrà soprattutto su cibo e tecnologia, spiega Patrizia Massaccesi, presidente Federconsumatori Marche. Quindi via libera a vini, marmellate, miele, formaggi, salumi e prodotti tipici.

Visto che quello 2020 sarà senza dubbio un Natale più “virtual” che mai, c’è da scommetterci che andrà forte il foodporn (foto scattate al cibo): visto che non si potrà uscire dal proprio comune di residenza i piatti del pranzo di Natale o del cenone di Capodanno saranno immortalati con gli smartphone per farne sfoggio sui social network.

Natale, albero (Foto di Eak K. da Pixabay)

Con la pandemia che spinge le persone a trascorrere il Natale in casa, con la raccomandazione di non ricevere persone non conviventi, ecco che crollano le spese per le decorazioni che registrano un -52,94% rispetto allo scorso anno. Tutta colpa «della situazione creata dal virus che non predispone di certo ad uno spirito natalizio come gli altri anni – spiega la presidente di Federconsumatori – , oltretutto visto che nessuno vedrà le decorazioni, dovendo trascorrere le feste da soli, gli addobbi saranno ridotti all’osso».

Insomma sarà un Natale minimal e frugale. Per i regali le famiglie spenderanno mediamente 121,90 euro, un -5,72% in meno rispetto all’anno scorso anche se si tratta di una previsione. Tra i canali più gettonati per lo shopping delle feste, neanche a dirlo c’è l’online: più del 69% delle famiglie acquisterà su Internet sia articoli che di elettronica che di abbigliamento.

Per i regali dei bambini, per i giocattoli classici, invece, gli italiani preferiscono ancora rivolgersi ai negozi fisici, sia per evitare ritardi che sarebbero mal digeriti dai piccoli che attendono con ansia Babbo Natale, sia per ragioni di sicurezza.

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