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Movida sotto torchio ad Ancona: agenti in borghese al Lazzabaretto, tutto regolare. Ma sui social si scatena la fake news

L'estate di Ancona sotto stretta osservazione. Piovono controlli delle autorità. Ma su Facebook è polemica per il pugno di ferro.

ANCONA – Lo strano caso del blitz delle divise lunedì sera al Lazzabaretto. Un controllo di un nucleo di agenti in borghese ha scatenato un putiferio su Facebook. Tutto per un post del gruppo pubblico Mo’ Vida in cui, oltre a riportare la notizia del controllo, si racconta che «i responsabili del Lazzaretto sono stati raggiunti prima da una telefonata da parte della Questura e poi dalla visita di alcuni agenti in loco che hanno intimato sanzioni e provvedimenti a causa del ballo della sera prima».

La smentita

Subito la replica del presidente dell’Arci di Ancona, Michele Cantarini, associazione culturale che gestisce in concessione lo spazio della Banchina da Chio: «io non ho ricevuto nessuna telefonata», tiene a precisare. E poi afferma: «ho parlato con i ragazzi della nostra security e mi hanno detto che si è trattato di due uomini in abiti civili, che si sono semplicemente informati se andasse tutto bene».

Quindi un normale controllo di routine, sembrerebbe. Tanto che Cantarini l’ha scritto anche in un commento al post del gruppo Mo’ Vida. Ma intanto la fake news ha fatto il giro delle condivisioni, e sotto ciascun repost è una fiera di commenti contro autorità, istituzioni e quant’altro. Il tutto fomentato dal tono del post di Mo’ Vida secondo cui «si minacciano sanzioni per qualcosa di totalmente non imputabile al gestore del locale». Ma dal presidente dell’Arci arriva di nuovo un’altra smentita: «non siamo stati minacciati di nessuna sanzione – ribadisce Cantarini – quindi non esasperiamo i non fatti. C’è stato un controllo di routine come succede moltissime volte quando si apre un permesso Siae. Controllo cui non sono seguiti provvedimenti. Non scriviamo e facciamo polemica su ciò che non è avvenuto». 

La polemica

Di rimbalzo in rimbalzo, la polemica però si è allargata. E ad un certo punto è dovuto intervenire anche l’assessore alla cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca con un post sul suo profilo Facebook: «circola una notizia che ci sarebbero state ingiunzioni, minacce e sanzioni nei confronti del Lazzabaretto – si legge nel post – questa notizia è stata smentita dal presidente dell’Arci, che ha detto di aver ricevuto una controllo di routine. Una non notizia la cui diffusione non fa piacere ai locali». Partita chiusa, per ora. Ma intanto quella che Arci e Comune dichiarano una fake news resta online e continua ad alimentare il dibattito.

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