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Mosciolino, Papagnoco e Burlandoto: la storia delle maschere del carnevale anconetano

L'illustratore Andrea Goroni ha creato nel 1999 il personaggio di Mosciolino, oggi simbolo de El Carnevalò

Le maschere tipiche del carnevale anconetano

ANCONA- Mosciolino, Papagnoco e Burlandoto. Sono tre le maschere tipiche del carnevale anconetano. Il primo personaggio è stato creato nel 1999 dall’illustratore dorico Andrea Goroni, le altre due maschere invece sono storiche, risalgono all’800 e prendono il nome dagli omonimi burattini protagonisti degli spettacoli nei teatrini ambulanti.

Papagnoco

Papagnoco, nato dalla fantasia di un burattinaio anconetano, era il tipico contadino trasferitosi in città. Dal contrasto fra le sue origini e l’ambiente urbano nascevano situazioni comiche. Rozzo, spaccone, vestito di grigio con un fazzoletto rosso al collo e cappello nero, era armato di un bastone con il quale minacciava i cittadini. Burlandoto era invece una guardia daziaria che controllava le merci che i contadini portavano in città. Mosciolino è una maschera moderna, ha sostituito le altre due diventando a tutti gli effetti il simbolo de El Carnevalò. Ovviamente prende il nome dal mosciolo, il tipico mitile che cresce solo nella zona del Conero.

Andrea Goroni è un affermato illustratore anconetano, lavora soprattutto per l’editoria scolastica e in passato ha collaborato anche con la Rainbow. Nel 1999 decise di partecipare ad un concorso aperto a tutti per creare la nuova maschera del carnevale anconetano dandogli anche un nome. La votazione popolare lo proclamò vincitore sia per la maschera sia per il nome di “Mosciolino”.

Mosciolino disegnato da Andrea Goroni

«Il personaggio doveva essere magico, come un folletto e richiamare caratteristiche tipiche di Ancona- racconta Goroni-. Ho pensato a ciò che ci contraddistingue, a ciò che abbiamo noi: i moscioli. La scelta del nome quindi è stata abbastanza facile. Mosciolino ha le orecchie a punta tipiche dei folletti e il naso all’insù. Il costume che indossa ricorda il mare: la maglia è blu con un motivo a onde bianche. Le scarpe sono quelle dei personaggi delle favole, in testa porta un cappello lungo color blu, sulla punta è attaccato un pesciolino rosso. La canna da pesca è molto artigianale: è un ramo con attaccato un filo».

A distanza di 20 anni Mosciolino è riconosciuto in tutta Italia come la maschera tipica del carnevale anconetano, che effetto le fa?

La maschera di Mosciolino a L’Eredità

«Mi fa molto piacere, è una grande soddisfazione. Non credevo sarebbe durata nel tempo. Addirittura, recentemente, anche il programma televisivo ”L’Eredità” ha parlato di Mosciolino come maschera tipica del carnevale».

Negli anni la maschera di Mosciolino è stata leggermente modificata. La casacca che indossa ora è decorata con alghe verdi, moscioli e pezzi di rete da pesca. Sulla punta del lungo cappello al posto del pesciolino rosso c’è un mosciolo. Non tiene più in mano la canna da pesca ma un retino. Dal personaggio è nata poi una storia.

La nuova versione di Mosciolino

STORIA- Mosciolino era un ragazzo senza famiglia ed era chiamato così perché stava sempre nei pressi del mare, sugli scogli della spiaggia del Passetto, sfamandosi spesso con i moscioli. I suoi vestiti erano sbiaditi dal sole, i capelli duri e pieni di sale. Un giorno, incuriosito dalla musica, andò a vedere che cosa stava succedendo in città. Era in corso la festa di Carnevale ed era stata indetta una gara per la maschera più bella. Mosciolino si nascose ma quando vide il carro di Nettuno uscì allo scoperto. Vedendolo i cittadini rimasero a bocca aperta per l’originalità della sua maschera. Mosciolino spiegò che quello era il suo vestito normale, rinunciò al premio in cambio di un giro sul carro di Nettuno. Mosciolino divenne così la nuova maschera.

 

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