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È morto Giovanni Ranocchi, uno degli imprenditori più stimati della provincia

Il ricordo dei sindaci del territorio pesarese e delle società sportive che ha sponsorizzato. Matteo Ricci: «Perdiamo un protagonista coraggioso e lungimirante». Ario Costa, Presidente della Vuelle Basket: «Ditemi che è un brutto sogno»

Giovanni Ranocchi

PESARO – Uno degli imprenditori più stimati della provincia. Alle 3 della scorsa notte, 24 marzo, si è spento all’ospedale San Salvatore di Pesaro Giovanni Ranocchi, un passato in Olivetti, all’Iterby, passando per la nascita di TeamSystem, il colosso dei software gestionali. Infine aveva fondato il Gruppo Ranocchi specializzato nei servizi dell’informatica e del marketing. Un nome legato anche allo sport, grazie a tante sponsorizzazioni.

Una notizia che ha fatto subito il giro del territorio. Esprime cordoglio il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: «Siamo profondamente addolorati. Il territorio perde un protagonista coraggioso, che ha costruito ogni tappa della sua vita professionale con lungimiranza, sacrificio e visione. Con capacità e competenza ha inciso profondamente sul tessuto economico della comunità, sostenendo con grande passione anche il football americano, il volley, il basket e il mondo dello sport pesarese che oggi lo ricorda con affetto e commozione. Anche dopo l’uscita da TeamSystem ha saputo rimettersi in gioco, ‘andando avanti’ e lasciandoci un grande messaggio di forza. Non lo dimenticheremo. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore».     

A ruota il sindaco di Urbino Maurizio Gambini: «Apprendo che la sua scomparsa è legata al contagio dovuto al Covid-19 e questo rende la notizia ancora più triste. A tutta la sua famiglia rivolgo l’espressione delle più sincere condoglianze a nome personale e di tutta l’Amministrazione comunale».

Giovanni Ranocchi

Anche la Vuelle Basket esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Giovanni Ranocchi, grande amico della società biancorossa. Il Presidente Ario Costa lo ricorda con queste parole: «Ciao Giovanni, dimmi che mi sono svegliato e tutto non è realtà, ma un brutto incubo che in questi giorni gira per tutto il mondo colpendo le persone migliori. Tu lo sei, sei l’amico, il babbo, il nonno, che tutti vorrebbero avere, non posso pensare che non potrò più discutere con te di un mondo che ti ha appartenuto e lo hai fatto diventare vincente; “il basket” (e non solo), no, non ci credo, hai regalato sorrisi a tutti anche quando meritavano altro, sapevi muoverti in punta di piedi con una sensibilità unica, trasmettevi sempre e solo positività e ottimismo. Hai lottato contro tutti e tutto, non puoi lasciare così tutti noi che chi per un motivo chi per un altro abbiamo bisogno della tua luce, delle tue parole, del tuo sorriso, del tuo essere unico. Ciao Giovanni, sono parole che mi sono uscite così con le lacrime in viso pensando all’amicizia che mi hai regalato. Un abbraccio a tutti i tuoi cari».

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