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Moratoria per le famiglie, tutto ciò che c’è da sapere

La misura, che nasce dall'accordo tra Abi e Associazioni dei consumatori del 31 marzo 2015, è importante perché, per la prima volta, prevede la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti (credito al consumo) e non soltanto dei mutui ipotecari

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ANCONA – A causa della crisi economica che stiamo vivendo e in particolare per situazioni come la perdita del posto di lavoro, molte sono le famiglie che si trovano in difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione o di altri finanziamenti. «L’Adiconsum – dice Loredana Baldi, responsabile del settore finanziario di Adiconsum Marche – ha maturato una notevole esperienza nella gestione di casi di questo tipo, ed è pertanto a disposizione di tutti coloro che si trovino in condizione di difficoltà e necessitano di un aiuto o di informazioni su come poter agire».

Il primo riguarda il Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa.
Il secondo, la Moratoria per le famiglie: accordo tra Abi e Associazioni dei consumatori del 31 marzo 2015. E su quest’ultimo alcune precisazioni.

La Moratoria per le famiglie è una misura importante perché per la prima volta prevede la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti (credito al consumo) e non soltanto dei mutui ipotecari.

Cosa prevede: la sospensione per un massimo di 12 mesi del pagamento della sola quota capitale dei seguenti finanziamenti: mutui garantiti da ipoteca su abitazione principale; credito al consumo di durata superiore ai 24 mesi (su finanziamenti non garantiti da ipoteca).

Requisiti: perdita del posto di lavoro a tempo determinato o indeterminato o dei rapporti lavorativi di cui all’art. 409 del cpc; morte; handicap grave o condizione di non autosufficienza; sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni anche in attesa dell’emanazione di provvedimenti di autorizzazione dei trattamenti di sostegno del reddito (ad es. Cig, Cigs, i cosiddetti ammortizzatori sociali in deroga etc.).

Chi non può ottenere la sospensione della rata del mutuo?
Innanzitutto sono esclusi dal beneficio coloro che abbiano maturato un debito eccessivo con la banca: in pratica, non devono esservi rate scadute e non pagate per un periodo superiore a 90 giorni.

Sono inoltre esclusi: i finanziamenti che hanno già fruito di misure di sospensione per un periodo di 12 mesi; i finanziamenti che fruiscono di agevolazioni pubbliche (nella forma di garanzia, contributi in conto capitale o in conto interessi, provvista agevolata); i finanziamenti per i quali sia stata stipulata un’assicurazione a copertura del rischio di insolvenza, purché l’assicurazione sia attiva nel periodo della sospensione; i finanziamenti assistiti dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione; i finanziamenti strutturati con carta di credito revolving o come aperture di credito.

Come si presenta la domanda?
La domanda va presentata direttamente alla banca, che si impegna a fornire un parere positivo o negativo che sia entro 20 giorni lavorativi. Il richiedente può presentare la domanda, attraverso dichiarazione sostitutiva delle proprie personali condizioni, al soggetto erogatore del prestito (le banche e le società di finanziamento che hanno aderito all’Accordo). La sospensione è operativa entro 30 giorni dall’accoglimento della richiesta da parte del soggetto gestore. Il cliente può, in qualsiasi momento, chiedere il riavvio del piano di ammortamento.

Che succede dopo il periodo di sospensione? Al termine del periodo di sospensione, riprende l’applicazione dell’ammortamento, con il conseguente allungamento del piano di ammortamento per una durata pari al periodo della sospensione.

Criticità di questa misura: non sospende l’intera rata ma solo la quota capitale, quindi la quota interessi dovrà continuare ad essere versata.
La convenienza dipende dall’andamento del finanziamento: all’inizio, in genere, c’è una maggiore componente di quota interessi che di quota capitale all’interno della rata e quindi, all’inizio di un finanziamento non è molto conveniente. Andando avanti la quota interessi diminuisce e aumenta quella capitale. Quindi, possiamo dire che, la convenienza di questa misura è maggiore quando siamo in una fase in cui la quota interessi è più bassa della quota capitale.

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