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CluÆsis: misteri jesini da risolvere

Il format, in collaborazione con il Comune e la ProLoco, è ideato da due jesini che tramite curiosi indizi e nozioni storiche fanno conoscere la città

Il fumetto

JESI – Da tempo il Comune di Jesi pensava ad un’idea per orientare i giovani alla cultura storica jesina. Veronica Sassaroli, 26 anni, e Andrea Laudazi, 33, hanno dato vita a CluÆsis (Cluaesis): avvincenti misteri legati a Jesi che portano i lettori in un viaggio alla scoperta della città. Dall’inizio dell’anno sono stati quattro gli enigmi proposti, oggi viene rivelato il quinto: la Pinacoteca.

La prima puntata

 

Veronica, Andrea, ma come funziona CluÆsis?
«È un format in collaborazione con il Comune e la ProLoco di Jesi, che aiutano con logistica e fotografie. Sulle pagine Facebook di CluÆsis e Jesi Cultura e Turismo viene pubblicata una striscia di fumetti in cui due ragazzi girano per la città spiegando l’enigma dell’episodio precedente, raccontando un aneddoto, dando nozioni storiche e proponendo un nuovo indizio da risolvere».

Gli indizi sono curiosi e ben scritti, e anche i fumetti molto curati. C’è un grande lavoro dietro ad ogni puntata?
«Enorme! C’è una accurata ricerca storica che ci ha permesso di scoprire cose che nemmeno noi sapevamo, anche la sceneggiatura e i testi richiedono un gran lavoro».

Seconda parte della prima puntata

Tante, infatti, le curiosità sulla nostra città…
«Sì, ad esempio, per questa puntata parliamo di una stanza dell’eco: al secondo piano di Palazzo Pianetti c’è un boudoir con una croce sul pavimento da dove, parlando, riecheggia un’acustica ottimale».

Dove si trovano gli indizi, come si fa a giocare?
«Su Facebook pubblichiamo gli episodi e alla Salara ci sono delle copie cartacee, visto che diverse persone sono andate a chiedere come partecipare. L’idea è stampare un giornalino con i dodici episodi alla fine dell’anno, quando saranno usciti tutti gli indizi. Una volta che il mistero è stato risolto sistemiamo una targa sui monumenti, che non li danneggia in nessun modo: per ora abbiamo raccontato l’Arco Clementino, l’Appannaggio, la chiesa di San Nicolò ed il monumento a Pergolesi, dove però la targa è stata rubata, ma sarà riposizionata».

Lo scopo di CluÆsis è quello di far conoscere la città ai giovani, visto il linguaggio utilizzato?
«Sì. Abbiamo colto l’occasione per riportare in auge il fumetto fotografico, uscito esattamente 70 anni fa, rinnovandolo nello stile per promuovere la conoscenza dei luoghi storici di Jesi».

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