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Matrimoni civili: sala consiliare gratis, la proposta di Pariano

Già nel 2015, il consigliere comunale di opposizione, aveva presentato una mozione per ottenere che nella sala consiliare di Palazzo Chiavelli, ci si potesse sposare gratuitamente sempre. Difficilmente la mozione potrà essere esaminata durante questo scorcio finale di amministrazione

Palazzo Chiavelli sede del Consiglio comunale cittadino (al momento inagibile per i danni causati dal sisma)

FABRIANO – «Spero che la mia mozione venga discussa prima della fine di questa Amministrazione». Questo l’auspicio di Pino Pariano, di Fabriano prima di tutto, che vorrebbe eliminare le tariffe per la celebrazione dei matrimoni civili. Tariffe confermate dall’ultima manovra economica comunale approvata da poche settimane.

Pino Pariano

«Perché pagare per sposarsi in Comune? Perché, invece, non farlo gratis? La Giunta Comunale ha confermato che il costo dell’affitto della Sala consiliare di palazzo Chiavelli, peraltro inagibile a causa del sisma, nei giorni di apertura degli uffici comunali durante la settimana è gratuito. Però, diciamolo, è nei giorni di sabato e domenica che molti sognano di poter celebrare il proprio matrimonio, con la possibilità di invitare amici, parenti, spesso anche da posti lontani. Ed ecco che la cifra in questi casi sale: 270 euro per il sabato mattina, 370 euro per il sabato pomeriggio e domenica mattina», evidenzia l’ex presidente del Consiglio comunale.
In un momento di crisi economica come quello che attraversa Fabriano «non trovo giusto far spendere una cifra così alta a chi decide di unirsi in matrimonio». Pariano, addirittura nel 2015, ha presentato la mozione con la quale si chiedeva al Sindaco e alla Giunta di rivedere la delibera che fissa i costi d’affitto delle sale comunali per la celebrazione dei matrimoni civili. «E ancora si deve discutere. Considerando che siamo agli sgoccioli, mi auguro che non si perda più tempo affinché i futuri sposi abbiano concessa la Sala consiliare di Palazzo Chiavelli gratis durante tutti i giorni della settimana. Sono certo – conclude Pariano – che la mia proposta, per la sua connotazione sociale, avrà il consenso unanime del Consiglio comunale».
Quest’ultimo aspetto potremmo non saperlo mai.

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