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Mascherine rosse a Fano: gli uomini dicono No alla violenza di genere

Mascherine rosse, cartelli e un unico forte messaggio: "No alla violenza sulle donne". In piazza XX Settembre si è svolto un flash mob per dire basta alla violenza di genere

FlashMob a Fano
FlashMob a Fano

FANO – Mascherine rosse, cartelli e un unico forte messaggio: “No alla violenza sulle donne“. A Fano in piazza XX Settembre lunedì 8 marzo si è svolto un Flash Mob per dire basta alla violenza di genere.

Un messaggio di particolare importanza perché a veicolarlo è stato il genere maschile che ha espresso il proprio dissenso, lanciando un segnale ben preciso a quegli uomini, se così li vogliamo chiamare, che ancora oggi praticano violenza fisica e verbale nei confronti del genere femminile. All’evento, voluto dalle associazioni Teatro Lavanda, La Carnevalesca, Associazione Vittime Riunite d’Italia e il Comune di Fano, hanno preso parte anche esponenti dell’amministrazione Comunale, delle Forze dell’Ordine, dell’associazionismo fanese e delle società sportive.

FlashMob contro al violenza sulle donne
FlashMob contro al violenza sulle donne

«Un messaggio diverso – spiega la presidente della Carnevalesca, Maria Flora Giammarioli -, un grido pronunciato da uomini CONTRO altri uomini, un valore simbolico molto forte. Ben vengano azioni del genere, fin quando sarò io la presidente della Carnevalesca accoglierò sempre di buon grado proposte simili, poiché il Carnevale può fare cassa da risonanza e ampliare un messaggio a dismisura e ancora oggi, purtroppo, c’è un gran bisogno di parlare di violenza sulle donne».

Mascherine rosse contro al violenza sulle donne
Mascherine rosse contro al violenza sulle donne

«Credo che sia molto importante fare un parallelismo con la storia di Paolo e Francesca – commenta l’assessora alle Pari Opportunità Sara Cucchiarini -, poiché purtroppo questa forma mentis della donna che viene punita per aver scelto di concedersi ed amare un uomo piuttosto che un altro, è ancora molto radicata anche all’interno della nostra società. Una pratica da condannare e per fare ciò è necessario scardinare questi meccanismi psicologici patriarcali, anche perché i numeri in termini di violenza e femminicidi, ci restituiscono un’immagine tragica, ancor di più in questo periodo di pandemia. Ben vengano queste occasioni di parlarne che sono molto importanti per porre l’accendo su di una necessità che è quella di fare un grande lavoro culturale per creare nuovi paradigmi».

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