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Vaccinazioni contro il Covid, 1.727 le persone vaccinate nelle Marche

Ad oggi si sono vaccinati 1.577 operatori sanitari e socio sanitari, 146 appartenenti al personale non sanitario e 4 ospiti di strutture residenziali. Ecco come procede la somministrazione

ANCONA – Hanno raggiunto quota 1.727 le persone vaccinate contro il Covid-19 nelle Marche (dato aggiornato al 4 gennaio alle 12,43), un 19,2% delle dosi consegnate ad oggi nelle Marche (8.975). La prima fase della campagna vaccinale, partita il 27 dicembre, con il via simultaneo nei Paesi membri dell’Unione Europea, vede tra i primi a ricevere le dosi del vaccino della casa farmaceutica americana Pfizer-Biontech, gli operatori sanitari e socio sanitari in servizio presso le strutture pubbliche e private, oltre che nelle Rsa e gli ospiti delle lungodegenze. Poi dalla prossima settimana inizieranno a ricevere le dosi anche gli anziani over 80 alla cui vaccinazione provvederanno i medici di medicina generale.

Finora nelle Marche si sono vaccinate 1.068 donne e 659 uomini: 1.577 sono operatori sanitari e socio sanitari, 146 appartenenti al personale non sanitario e 4 ospiti di strutture residenziali. Andando ad analizzare il dato dei vaccinati in base alla suddivisione per fasce d’età, quella più nutrita va da 50 a 59 anni (527 persone vaccinate), seguita dalla fascia 40-49 anni (459 persone), poi da 30-39 anni (con 337 persone che hanno già ricevuto la prima dose), 60-69 anni (264 persone) e infine i più giovani da 20-29 anni (135 vaccinati). Due persone vaccinate rientrano nella fascia d’età 70-79 anni, altre 2 nella 80-89 e una è over 90.

Secondo il piano vaccinale nazionale la seconda fase coinvolgerà gli anziani dai 60 anni in su, le persone con comorbilità, immunodeficienza e fragilità (di ogni età), gli insegnanti e il personale scolastico ad alta priorità i gruppi sociodemografici a rischio.
Nella terza fase ad essere vaccinato sarà il personale scolastico rimanente, le carceri e i luoghi di comunità, i lavoratori dei servizi essenziali e dei setting a rischio, e le persone affette da comorbilità a rischio moderato. Infine la quarta e ultima fase coinvolgerà il resto della popolazione che non ha ancora ricevuto le dosi. Il vaccino per sviluppare l’immunità richiede una seconda dose, da somministrare entro 3-4 settimane dalla prima, anche se proprio in questi giorni c’è un dibattito aperto sulla questione con alcuni Paesi come la Germania e l’Inghilterra che stanno proponendo di allungare la finestra temporale per la somministrazione della seconda dose per allargare la platea dei riceventi, ma la Pfizer si è espressa contro questa possibilità.

A far discutere in questi giorni è anche il caso del primario delle Malattie Infettive dell’ospedale di Siracusa, risultata positiva al Sars-CoV-2 a sei giorni dalla prima dose del vaccino Pfizer-Biontech: un avvenimento che ha suscitato scalpore ma che è attribuibile al fatto che l’immunità viene raggiunta solo dopo circa 7-10 giorni dalla seconda dose del vaccino.

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