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Marche, spostamenti fra regioni: c’è l’ok con l’Abruzzo per le visite ai congiunti

I marchigiani residenti in provincia di Ascoli Piceno dal 23 maggio potranno recarsi nella provincia di Teramo senza autocertificazione. La Regione è al lavoro per raggiungere la stessa intesa con le regioni vicine

Il presidente regionale Luca Ceriscioli

ANCONA – Raggiunta l’intesa fra il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli e il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per lo spostamento fra regioni. Dal 23 maggio i marchigiani che risiedono nella provincia di Ascoli Piceno e che hanno congiunti nella provincia di Teramo, in Abruzzo, potranno andare a trovarli senza dover ricorrere all’autocertificazione.

I due governatori hanno siglato nel pomeriggio di oggi la comunicazione inviata poi ai prefetti di Ascoli e Teramo sui relativi decreti che consentono lo spostamento fra regione, limitatamente alle sole due province confinanti. 

«Proseguiamo gradualmente con le riaperture, non solo delle attività, ma anche degli spazi per i cittadini – commenta il presidente regionale Ceriscioli – e la visita ai congiunti di province confinanti di altre regioni, dopo mesi di chiusura, può essere considerata come un motivo di necessità, anche considerando il fatto che le persone appartenenti a province confinanti di regioni diverse sono distanti a volte solo pochi chilometri, o addirittura poche centinaia di metri le une dalle altre».

Dello stesso avviso anche il governatore abruzzese Marsilio: «Con questo provvedimento diamo una risposta alle tante persone che in questi mesi non sono riuscite a incontrare i propri congiunti, pur vivendo a pochi chilometri di distanza, a causa dei confini geografici. Un primo passo verso un ritorno alla normalità, seppure con le dovute e necessarie precauzioni da rispettare, a cui richiamo ancora una volta ogni cittadino».

Oltre alla provincia di Teramo, per i marchigiani residenti nel pesarese e nell’urbinate è ammesso lo spostamento nella provincia di Rimini, grazie all’intesa raggiunta il 21 maggio con il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. I confini erano già stati aperti il 5 maggio con la Repubblica di San Marino dal momento che Ceriscioli li aveva «assimilati a quelli della Regione Marche» con una specifica ordinanza.
La Regione sta lavorando per raggiungere l’intesa anche con la Toscana, l’Umbria e il Lazio.

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