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Scuole superiori, domani ordinanza di Acquaroli per stop alle lezioni in presenza fino al 31 gennaio

Il governatore prolungherà la didattica al 100% a distanza per le superiori. La decisione in seguito al rialzo dell'indice Rt. L'assessore Latini punta il dito contro il Governo per il restringimento degli indici che classificano le regioni nelle fasce di rischio

Francesco Acquaroli

ANCONA – Le scuole superiori restano chiuse fino al 31 gennaio nelle Marche, dove la didattica proseguirà a distanza al 100%. Lo ha deciso la Giunta regionale, dopo il vertice di oggi pomeriggio nel quale è stato fatto il punto sull’andamento della pandemia nelle Marche. La decisione era già stata preannunciata dall’assessore all’Istruzione Giorgia Latini, che nel primo pomeriggio di oggi si era confrontata con il mondo della scuola, insieme all’assessore ai Trasporti Guido Castelli.

Domani 5 gennaio il presidente Francesco Acquaroli, siglerà una apposita ordinanza per prolungare la didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, al 100% fino al 31 gennaio. L’obiettivo della Regione è quello di limitare la diffusione del virus, con l’Rt in crescita. Il provvedimento entrerà in vigore il 7 gennaio, resteranno garantite in presenza le attività laboratoriali e quelle per alunni con disabilità o bisogni educativi speciali. La Giunta però fa sapere che «si riserva comunque la possibilità di revoca o modifiche del provvedimento sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica regionale».

L’assessore regionale Giorgia Latini punta il dito contro il Governo che ha annunciato nella giornata di ieri di voler restringere i parametri per classificare le regioni nelle varie fasce di colore. «I dati non sono propriamente confortanti anche a livello nazionale – spiega – e per di più da ieri sera sono stati ristretti ulteriormente i parametri che stabiliscono l’ingresso nelle zone arancioni o rosse: si passa ad arancione con un Rt di 1,00 e in rossa da 1,25. Modifiche assurde fatte a 4 giorni dalla riapertura mentre avevamo lavorato insieme al mondo della Scuola per garantire la riapertura al 50% in presenza sulla base dei parametri precedenti».

L’assessore evidenzia che «un elemento certo sulla collocazione della nostra regione in zona arancione o gialla» non ci sarà prima di venerdì prossimo: «Il nostro obiettivo è raggiungere una riapertura delle scuole in continuità e in sicurezza, evitando continue ordinanze di chiusura e riapertura: un’altalena che produrrebbe ulteriore incertezza e non servirebbe a nessuno. Il mio orientamento – prosegue – è quello di seguire altre regioni che hanno richiesto un posticipo della riapertura al 31 gennaio. Data che ci permetterebbe di avere tempi utili per consolidare i dati più favorevoli in termini epidemiologici, mantenendo le attività laboratoriali in presenza così come quelle dedicate ai disabili e una didattica a distanza al 100%. Nulla toglie che se la situazione migliorerà prima, potremo aggiornare le disposizioni per la riapertura».

Tutto invariato invece per quanto riguarda materne e primarie, con la didattica in presenza. Una decisione, quella di slittare, sulla riapertura, che è stata concertata e sulla quale c’è stata anche la convergenza da parte del mondo della scuola che ha presenziato al vertice ha spiegato la Latini: «Anche il 50% non garantirebbe una sicurezza dal rischio sanitario, secondo alcuni dirigenti scolastici».

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