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Scuola, licei in testa alle preferenze degli studenti ma iscrizioni in calo. Istituti tecnici in crescita

Il 54,2% degli studenti marchigiani ha scelto di iscriversi per l'anno scolastico 2024-2025 ai licei, un dato in calo rispetto a quello precedente (56,7%). Il liceo scientifico conferma la sua leadership

Immagine di repertorio

ANCONA – I licei si confermano in testa alle preferenze degli studenti marchigiani, anche se le iscrizioni sono in calo rispetto all’anno scorso. La fotografia emerge dai dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il 54,2% degli studenti marchigiani ha scelto di iscriversi per l’anno scolastico 2024-2025 ai licei, un dato in calo rispetto a quello precedente (56,7%). Il liceo scientifico conferma la sua leadership nelle iscrizioni (12,89%) rispetto agli altri indirizzi: lo sportivo si ferma al 2,34%.

Il liceo in Scienze applicate incassa l’8,23% di iscrizioni, il linguistico l’8,78%, scienze umane il 7,21%, il liceo artistico il 5,33% e il classico il 5%. Molto più indietro le iscrizioni al liceo musicale e coreutico che non superano lo 0,22% per la sezione coreutica e lo 0,46% per quella musicale, mentre il Liceo del Made in Italy nato appena un mese fa non supera quota 0,10% di iscrizioni.

In aumento, rispetto all’anno scorso, le iscrizioni agli istituti tecnici che salgono al 31,92% rispetto al 30,3% del precedente anno scolastico: il 20,51% degli studenti ha scelto l’indirizzo tecnologico, in testa informatica e telecomunicazioni (4,92%), mentre l’11,41% degli studenti si è iscritto a istituti tecnici ad indirizzo economico. Il 13,16% degli studenti ha scelto gli istituti professionali, specie l’Alberghiero (4,14%), mentre l’indirizzo industria, artigianato per il Made In Italy si è fermato all’1,25% delle iscrizioni.

Interessante anche il dato relativo alle iscrizioni al primo ciclo d’istruzione: il 42,7% delle famiglie ha scelto il tempo pieno alla primaria, il 40,9% il tempo regolare (27 ore settimanali). Alle medie (scuola secondaria di primo grado) la maggior parte delle famiglie (il 93,8%) ha optato per il tempo regolare (30 ore ore settimanali).

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