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Scuola al via per 197mila alunni marchigiani: su 21.366 cattedre 20.355 sono coperte da docenti di ruolo

Degli alunni che tornano sui banchi di scuola, 7.736 hanno una disabilità (il 3,93% sul totale), mentre il dato medio degli studenti per classe si attesta a 20,21. Il messaggio di auguri del direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale e del Garante dei diritti

ANCONA – Suona la campanella per quasi 197mila alunni marchigiani, per la precisione 196.797 che si apprestano a rientrare a scuola, mercoledì 13 settembre, dopo la pausa per le vacanze estive. Messo da parte il costume, gli studenti resteranno sui banchi di scuola fino al 6 giugno, mentre per la scuola d’infanzia la chiusura è fissata per il 30 giugno.

Si tratta di 25.844 alunni della scuola d’infanzia, 57.411 della primaria, 39.953 della scuola secondaria di I grado e 73.589 della secondaria di II grado. Degli alunni 7.736 hanno una disabilità (il 3,93% sul totale), fa sapere l’Ufficio Scolastico Regionale, mentre il dato medio degli studenti per classe si attesta a 20,21. Su 21.366 cattedre totali (tra posti comuni e sostegno) 20.355 sono coperte da docenti di ruolo, mentre il 4,73% non sono occupate da docenti di ruolo (1.011) e ci sono 524 posti aggiuntivi per le supplenze concessi rispetto ai posti previsti in organico di diritto (adeguamento alle situazioni di fatto).

Donatella D’Amico, direttore Ufficio Scolastico Regionale

Sui numeri relativi al personale scolastico interviene il neodirettore dell’Usr Donatella D’Amico, subentrata ad inizio agosto a Marco Ugo Filisetti. «Troverete quest’anno scolastico un maggior numero di personale scolastico in servizio e di docenti in cattedra fin dal primo giorno di scuola anche se, a parer mio, la sfida per superare il precariato non può dirsi ancora vinta – spiega nel suo messaggio rivolto non solo agli alunni, ma anche ai genitori e alle altre figure del mondo della scuola, inclusi i presidi -. Con uguale impegno e partecipazione cercheremo di affrontare insieme alla Regione la questione del dimensionamento scolastico che si profila all’orizzonte e che richiede un dialogo ed una condivisione con tutta la comunità educante. Tante altre sfide ci attendono: dall’internazionalizzazione alla strutturazione di un tavolo di lavoro condiviso per azioni sinergiche a favore dell’orientamento, dell’inclusione ed altro ancora».

In un passaggio della lettera, D’Amico afferma «ritengo di aver preso in consegna, ad inizio agosto 2023, una realtà scolastica ad ottimi livelli, ben strutturata professionalmente ed efficace nelle scelte e nei percorsi.  Visitando gli ambiti territoriali (Ascoli Piceno/Fermo, Macerata, Ancona, Pesaro Urbino) ho apprezzato un sentito spirito di accoglienza e ho percepito una forza e una resilienza infaticabili, che hanno portato la scuola marchigiana ad affrontare i momenti terribili appena trascorsi (alluvione, covid, sisma…) ed a trasformare le difficoltà in nuove opportunità, con uno sguardo fiducioso verso il futuro».

«Rivolgo a studenti e genitori – prosegue la missiva – un saluto caloroso e i migliori auguri per un anno scolastico pieno di soddisfazioni. Ugualmente vi chiedo di collaborare affinché si possa restituire alla scuola il ruolo educativo e sociale che le è proprio, in piena collaborazione con la famiglia e, soprattutto nelle scuole superiori di secondo grado, con gli studenti. A Voi docenti e personale Ata un messaggio augurale per un anno scolastico in cui possiate ottenere validi risultati con gli alunni a voi affidati e gratificazioni personali in tutti i momenti vissuti nel mondo della scuola. Ai DSGA (Direttore dei servizi generali e amministrativi, ndr) porgo un augurio di forza e serenità, indispensabili per portare avanti tutto il lavoro di una segreteria e di una scuola con sempre nuovi progetti, programmi ed iniziative, pur consapevole che, al momento, i numeri troppo contenuti di personale a disposizione, rendono difficoltoso riuscire a lavorare al meglio. Ed infine l’augurio più significativo ai Dirigenti Scolastici, che mi piace introdurre con la classica locuzione “dulcis in fundo”.  A Voi un messaggio di forte condivisione per tutto ciò che affronterete in questo anno scolastico».

L’appello rivolto ai presidi dalla direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale è «come già avete dimostrato, di continuare a rappresentare con orgoglio e spirito costruttivo la Scuola, nei momenti di sinergia con gli enti territoriali, istituzioni pubbliche e private. Buon anno scolastico».

Il garante dei detenuti Giulianelli

Un augurio agli studenti è arrivato anche dal garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Giancarlo Giulianelli. «Si riparte – dice -. E non può mancare l’augurio di buon lavoro, soprattutto ai bambini che per la prima volta varcano la soglia della scuola non ancora del tutto consapevoli che stanno iniziando a costruire il loro futuro». «I nostri ragazzi – prosegue – stanno affrontando un momento particolarmente complesso, che necessita di appoggio, sostegno, confronto e non di porte chiuse. La scuola è chiamata a fare la sua parte, ma non è soltanto attraverso un voto alto o un’ottima prestazione che possiamo sentirci soddisfatti. La civile convivenza, oggi più di ieri, richiede condivisione, solidarietà, amicizia, il fornire sostanza a sentimenti che siano il presupposto per non lasciare spazio agli egoismi e, nel peggiore dei casi, a forme di gratuita violenza».

Giulianelli pone l’accento sulla necessità di far apprezzare sempre di più ai giovani la terra in cui vivono. «Le radici, facciamo riscoprire ai ragazzi – ribadisce – le loro radici. L’apprezzamento per la terra in cui vivono e sulla quale è ancora e sempre possibile costruire un futuro ricco di soddisfazioni anche attraverso il loro contributo. È questo il terreno su cui tutti noi dobbiamo investire e lavorare. Altrimenti continuerà a prevalere il miraggio che il successo è possibile soltanto guardando a lidi lontani, da raggiungere con una valigia in mano».

Poi l’invito agli studenti affinché abbiano «la consapevolezza, il coraggio e la determinazione di scegliere i percorsi di studio, e quindi di futuro lavoro, a loro più congeniali, senza il timore di non essere all’altezza della situazione o di essere inferiori ad altri. Per camminare la società ha bisogno di tutti, di ogni mestiere, di ogni professione. Buon lavoro. Sempre a testa alta».

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