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Premialità Covid per sanitari, appello dei sindacati marchigiani ad Acquaroli

Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi e Nursing Up Marche chiedono al nuovo governatore di chiudere il cerchio della questione ed erogare lo stesso contributo a tutti gli enti

surgery, medicine and people concept - group of surgeons in operating room at hospital talking and preparing to operation

ANCONA – È una partita ancora tutta aperta e che sembra non chiudersi mai nelle Marche, quella delle premialità per gli operatori sanitari impegnati a marzo e aprile nell’emergenza Covid-19. Mentre altre regioni italiane, fra quelle più gravemente colpite dalla pandemia, hanno già erogato il contributo per l’impegno senza sosta di medici, infermieri, tecnici e altri operatori impegnati negli ospedali a fronteggiare l’onda d’urto dei ricoveri causati dal virus, che aveva portato gli ospedali al sold out, nelle Marche si deve ancora trovare l’accordo. Finora infatti la quadra è stata raggiunta solo agli Ospedali Riuniti Marche Nord e all’Inrca, mentre agli Ospedali Riuniti di Ancona e nelle 5 Aree Vaste è ancora tutto in sospeso e chi si è speso con tutte le sue energie deve ancora vedersi riconosciuto il contributo.

Sulla questione intervengono a gamba tesa i sindacati che dall’inizio hanno cercato di chiudere il cerchio. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi e Nursing Up Marche questa volta si appellano al neo governatore Francesco Acquaroli per arrivare ad uno sblocco della situazione.

I sindacati chiedono non solo l’erogazione del riconoscimento economico, ma pongono anche l’accento sulla necessità di fare in modo che il premio  sia lo stesso per tutti i dipendenti nelle stesse condizioni, così che «i valori medi della prima fascia, afferente a chi ha affrontato il Covid in prima linea, sia allineato sugli stessi valori in tutti gli enti e/o articolazione degli stessi», scrivono in una nota congiunta.

«Abbiamo chiesto che si possa prendere a riferimento il valore delle tre fasce di premialità erogate a Marche Nord facendo in modo che fungano da riferimento per gli atri enti – proseguono – : questa operazione che garantirebbe equità a quanti, a parità di condizioni, hanno affrontato l’emergenza Covid, per poter essere effettuata necessita di ulteriori risorse:
avendo verificato il valore individuale di prima fascia erogato a presso l’azienda Ospedaliera Marche Nord e verificata la platea di quanto rientrano nella prima fascia nei vari enti si è in grado di avere una quantificazione esatta delle ulteriori risorse da assegnare».

Insomma è ancora tutto in alto mare. «Mentre il governo pensa a nuove misure restrittive per l’emergenza, dal momento che i contagi stanno riprendendo quota – spiega il segretario regionale Cisl Fp, Luca Talevi -, non è rispettoso del lavoro e del rischio vita che corrono gli operatori sanitari che le premialità non siano ancora state erogate. Chiediamo alla nuova amministrazione regionale, che ha ereditato questa situazione, di definirla quanto prima».

Elena Michele, segretaria regionale della Fials Marche, chiede al presidente della Regione Marche di non dimenticare gli operatori sanitari che «hanno affrontato la pandemia peggiore dell’ultimo secolo» e pone l’accento sulle liste d’attesa che «spingono l’utenza a rivolgersi al privato per chiedere ciò che il pubblico dovrebbe garantire».

I sindacati rimarcano che allo stato attuale è stata destinata ai meccanismi premiali e alle indennità «una cifra complessiva di 10,4 milioni di euro» e chiedono che vengano impiegati anche i restanti 2,4 milioni di euro disponibili sulla base del Decreto Legge Cura Italia.

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