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Marche, potenziamento Centri per l’impiego: 24,8 milioni per personale, strutture e informatica

È la "rivoluzione" messa in atto dalla giunta Ceriscioli per il triennio 2019/2021. L'obiettivo: che ogni persona in cerca di occupazione possa trovare un efficiente sistema di servizi

Stefano Raia, Luca Cerisicoli e Loretta Bravi
Nella foto, da sinistra: Stefano Raia, il presidente della Regione Luca Cerisicoli e l'assessore Loretta Bravi

ANCONA – 24,8 milioni di euro per il potenziamento dei Centri per l’impiego della Regione Marche. È la “rivoluzione” che la giunta Ceriscioli ha messo in atto per il triennio 2019/2021, definendo l’utilizzo delle risorse previste dal Decreto Ministero del Lavoro n.74.
Nelle Marche ci sono 13 centri per l’impiego e 17 sedi decentrate. Il programma, già in pieno svolgimento, prevede 5 milioni di euro per l’adeguamento strutturale, 8 milioni per arredi, attrezzature e strutture informatiche di tutte le sedi; 11,8 milioni di euro per il personale. L’obiettivo è che ogni persona in cerca di lavoro possa trovare un sistema di servizi erogati con procedure chiare, tempi certi e informazioni fornite in modo uniforme e integrato in tutti i Centri per l’impiego della Regione Marche.

Il programma delle assunzioni è già iniziato, sono in corso i concorsi e, i primi di marzo, entreranno in organico 61 persone.
Inoltre, per il 2020-2021 sono previsti ulteriori inserimenti fino ad arrivare alle 168 unità necessarie. Ad oggi nei Centri per l’impiego lavorano 305 persone; nel corso del triennio la Regione cercherà di raggiungere il rapporto di un operatore ogni 350 disoccupati (attualmente il rapporto è di 1/476 con punte di 1/842 al Centro per l’impiego di Fermo).

Per quanto riguarda invece l’adeguamento strutturale delle sedi del Cpi, è previsto il trasferimento del Centro per l’impiego di Ancona in un locale da ristrutturare all’interno dell’ex Crass. Nel frattempo, per la durata dei lavori, la Regione punta a cercare un’altra struttura in sostituzione dell’attuale sede.
Tra gli altri interventi, l’apertura del servizio nella sede messa a disposizione dal Comune e ristrutturata dalla Regione a Porto Sant’Elpidio; ampliamenti e ristrutturazioni nei Cpi di Macerata (lavori in corso), Ascoli Piceno, Jesi, Macerata, Civitanova Marche. Inoltre, ci saranno nuove tecnologie e sistemi informativi a servizio degli operatori e degli utenti.

«Le misure principali riguardano il rafforzamento del personale: 168 nuove assunzioni in tre anni con un aumento del 50% rispetto ad oggi– spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Un provvedimento importante finalizzato a sostenere innanzitutto i servizi di incrocio domanda e offerta che sono quelli che vogliamo potenziare per dare l’opportunità al neodiplomato, così come al cinquantenne, di trovare rapidamente lavoro. Dal punto di vista strutturale ci sono sedi ormai non più adeguate allo scopo e per questo abbiamo selezionato nuovi spazi e previsto ristrutturazioni. Terzo aspetto: le tecnologie e gli arredi. Complessivamente parliamo di una scelta di programmazione e progettualità su scala regionale come non c’era mai stata. Vogliamo promuovere la crescita di un servizio essenziale, il lavoro, che è anche il primo welfare per la persona e la priorità delle attività di questa giunta».

L’assessore al Lavoro, alla Formazione e all’Istruzione Loretta Bravi ha parlato del provvedimento come «una vera e propria rivoluzione destinata a segnare la storia dei servizi pubblici per il mercato del lavoro in questa regione. Dopo la dismissione avvenuta nel 1999 dei servizi da parte del Ministero del Lavoro e dopo venti anni di gestione da parte delle Province, questo è il primo atto di programmazione regionale, dotato di risorse economiche congrue, che consente di rispondere con servizi adeguati nel mercato del lavoro a bisogni crescenti e complessi della popolazione e delle imprese. Inoltre, come assessorato abbiamo dato avvio ad un’apertura alle aziende. Abbiamo istituito i tavoli territoriali, sui quali adesso puntiamo molto, con lo scopo di interfacciarci con la scuola e valutare gli effettivi fabbisogni delle aziende e del territorio».

«Nelle Marche, mediamente, 1.800 persone a settimana varcano la soglia dei Centri per l’impiego – riferisce il coordinatore dei Cpi della Regione, Stefano Raia -. Vorremmo organizzare delle giornate di recruitment, dove le imprese possano rincontrare direttamente nelle nostre sedi le persone senza occupazione e fare colloqui».

I Cpi, oltre ai compiti istituzionali e amministrativi, svolgono anche compiti di progettazione e gestione di politiche del lavoro, politiche per l’attivazione e l’inserimento delle persone nel mercato del lavoro, intermediazione e gestione delle persone che fruiscono del reddito di cittadinanza. 

La distribuzione territoriale dei Servizi pubblici per l’impiego

DATI – Al 31 dicembre 2019 i disoccupati iscritti presso i Cpi delle Marche sono 141.368 e rientrano soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 45 e i 54 anni. Nel 2018 erano 136.806: 76.765 donne e 60.041 uomini. Per le assunzioni il settore trainante è quello dell’attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (69.211), mentre le qualifiche più richieste sono: bracciante agricolo (11.774), cameriere di sala (8.429), cameriere di ristoranti (8.429). Nel 2018, le assunzioni nella regione sono state 337.699. Secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione nelle Marche continua a scendere. Nel 2017 era pari al 10,6%, nel 2018 all’8,1% mentre in Italia la media era del 10,6%. Nel terzo trimestre 2019 il tasso di disoccupazione è arrivato al 7,5%, dato inferiore alla media nazionale che invece è del 9,1%.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, al 31 dicembre 2019 i beneficiari nelle Marche sono 15.485; 9.783 le persone convocate (63,2%); 1.878 gli esclusi (19,2%) e 1.001 gli esonerati (10,2%).

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