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Nelle Marche oltre 45mila domande per i prestiti garantiti dallo Stato

Al 9 novembre, partite Iva e Piccole e medie imprese hanno avanzato richieste per oltre 3,3 miliardi di euro, stanziati attraverso le banche come previsto dal Decreto Liquidità. L'analisi della Fabi

Dall’inizio della pandemia e sino alla prima metà di novembre, sono state presentate in Italia, complessivamente, 1.252.662 domande per un importo complessivo di 101,2 miliardi: sono 277.560 le richieste di finanziamento fino a 800.000 euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro l’importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di finanziamento fino a 30.000 euro (19.582 euro l’importo medio). Sono i dati elaborati dalla Fabi, il sindacato dei bancari, in una rilevazione sui finanziamenti garantiti dallo Stato, da cui emergono profondi squilibri su base territoriale nelle concessioni da parte delle banche, con il peso preponderante delle regioni dell’area Centro-Nord e il sud Italia che invece fatica a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure introdotte. Oltre il 52% dei finanziamenti garantiti dallo Stato sono arrivati in sole quattro regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte) dove opera, però, appena il 37% di pmi e partite Iva.

Guardando alla distribuzione per singola regione, sono state presentate 220.692 domande in Lombardia (il 17,6% del totale), la regione con il più alto numero di richieste per complessivi 23,3 miliardi (105.481 euro l’importo medio); segue l’Emilia-Romagna con 114.108 domande (9,1%) per 10,2 miliardi (90.233 euro l’importo medio); la terza regione per numero di richieste è il Veneto con 112.869 fascicoli (9,0%) per 11,6 miliardi (102.579 euro l’importo medio). Per trovare la prima regione meridionale bisogna arrivare fino al settimo posto della classifica e si incontra la Campania: le richieste sono 93.651 (7,5%) per 7,1 miliardi (75.066 euro l’importo medio); subito dopo, restando sempre al Sud, si trova prima la Sicilia – con 81.896 domande (6,5%) per 4,1 miliardi (50.464 euro l’importo medio) – e poi la Puglia, con 74.947 domande (6,0%) per 4,7 miliardi (63.428 euro l’importo medio). Seguono, in decima posizione, le Marche, con 45.159 domande (3,6%) per più di 3,3 miliardi; a ruota, troviamo nella lista Abruzzo, Calabria, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Umbria, Basilicata, Trentino Alto Adige; fanalini di coda il Molise e la Val d’Aosta

Secondo quanto riferito da Gabriele Magrini Alunno,  direttore della sede di Ancona della Banca d’Italia, nel corso della videoconferenza “Traiettorie di futuro” promossa da Confindustria e Intesa Sanpaolo, nelle Marche ad oggi sarebbero stati erogati circa 3,6 miliardi di euro di prestiti garantiti dallo Stato e anticipati attraverso la rete creditizia regionale. Tornando ai dati forniti dalla Fabi, e riferiti comunque alle domande giunte al 9 novembre da parte di imprese, PMI e partite Iva, nella nostra regione sono state 45.159 le domande di accesso ai prestiti garantiti attraverso il decreto liquidità, per un ammontare complessivo di 3.355.955.986 euro, pari al 3,3% del totale nazionale, per un importo medio di 74.314 euro.

Per i prestiti fino a 800.000 euro, le Marche sono in decima posizione, con 10.531 operazioni (il 3,8% del totale nazionale) e un importo totale richiesto di 2 miliardi e 688mila euro, in media per ciascuna domanda sono stati erogati circa 255mila euro. Per i prestiti fino a 30.000 euro, le domande di prestito presentate in regione al 9 novembre sono state sono 34.628 (il 3,6% del totale) per complessivi 667 milioni di euro e un importo medio di 19.272 euro a domanda.

Su base provinciale, ad Ancona i finanziamenti richiesti con il fondo PMI sono stati 12.378 per un importo totale di 972 milioni di euro; ad Ascoli Piceno sono state 5.831 le domande complessive per un totale di 417 milioni di euro; a Fermo 5.632 le domande per 380 milioni di euro; a Macerata 10.080 domande per 710 milioni di euro; a Pesaro e Urbino 11.238 domande per 876 milioni di euro.

«Lo sforzo del settore bancario italiano per sostenere le imprese, durante l’emergenza Covid, è stato e continua a essere significativo. I prestiti garantiti dallo Stato, dopo una fase iniziale complessa, vengono
erogati rapidamente
, anche grazie all’impegno e alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche: il loro ruolo è importantissimo anche sul versante della lotta al riciclaggio, per quanto riguarda il complesso meccanismo di segnalazioni di operazioni sospette» commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che lancia tuttavia un monito: «laddove la porta d’accesso al credito continua a contenersi, è quella dell’usura a spalancarsi e l’allarme è rimarcato dalla mappatura territoriale delle segnalazioni sospette di riciclaggio degli intermediari finanziari» Secondo Sileoni, in una situazione così difficile per l’economia, non bastano i finanziamenti: sono indispensabili anche stanziamenti a fondo perduto, proprio per assicurare disponibilità finanziarie al Paese e per evitare che sia le famiglie sia le imprese possano essere costrette a chiedere denaro agli usurai.



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