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Istat, mercato immobiliare in calo nelle Marche. Fiori di Fiaip: «Contiamo in un miglioramento entro qualche mese»

L'Istat fotografa una flessione nella compravendita delle abitazioni sia nelle Marche che a livello nazionale. Tra le città traino Ancona, Pesaro, Senigallia e San Benedetto del Tronto

ANCONA – Sono 5.559 le compravendite immobiliari registrate nel secondo trimestre del 2023 nelle Marche, delle quali 5.212 ad uso abitazione. Un dato in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il 2022, quando erano 7.092 (-21% circa), ma in aumento rispetto al I trimestre del 2023 quando erano 5.084. Sono i dati fotografati dall’Istat nell’ultimo report.

«Speriamo che il mercato immobiliare non subisca un calo ulteriore legato ai tassi Bce, non ancora ribassati, e alla situazione della Germania, che rischia la recessione – dice Emanuele Fiori, presidente regionale della Fiaip, la federazione italiana degli agenti immobiliari professionisti -. Il clima di incertezza e preoccupazione non giova al mercato immobiliare e anche l’anno in corso non sembra per ora mostrare un andamento migliore rispetto a quello del 2023».

La Fiaip però si attende un «miglioramento del trend del mercato immobiliare – spiega – entro qualche mese, speriamo prima dell’estate. Ad oggi però l’andamento registra un rallentamento in tutti i segmenti del mercato, sia in quello relativo alle abitazioni più o meno grandi, sia in quello che concerne il segmento di abitazioni più o meno costose».

Insomma, «c’è una zona grigia che lascia perplessi gli investitori» che finora si erano orientati sul ‘mattone’. A «penalizzare lievemente il mercato delle compravendite immobiliari è anche la nuova normativa sugli affitti brevi che ha smorzato un po’ l’entusiamo».

In linea generale, secondo la Fiaip, il calo è minore nelle località costiere e superiore in quelle dell’entroterra. «Ancona, Pesaro, Senigallia, Fano, la Riviera del Conero e San Benedetto del Tronto sono le città che registrano i numeri migliori e che trainano il mercato immobiliare nelle Marche».

A livello territoriale, rileva l’Istat, il settore abitativo segna, su base annua, variazioni percentuali negative in tutto il Paese: Nord-ovest -21,6%, Centro -17,8%, Sud -14,8%, Nord-est -13,8% e Isole -5,5%. Il settore economico diminuisce nel Nord-ovest (-6,5%), nel Centro (-6,4%) e nelle Isole (-4,2%), mentre aumenta nel Nord-est (+6,2%) e al Sud (+4,9%). Nel settore abitativo le compravendite si riducono sia nei grandi sia nei piccoli centri (rispettivamente -20,9% e -13,5%); in quello economico, diminuiscono nei grandi centri (-6,6%) e aumentano nei piccoli (+2,1%).

A livello nazionale, le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 78.512. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è di -7,3% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato non destagionalizzato è di -35,3%. Il calo interessa tutto il territorio su base sia congiunturale (Sud -9,5%, Nord-ovest -8,4%, Nord-est -7,6%, Isole -6,3% e Centro -3,9%) sia annua (Nord-ovest -40,6%, Centro -36,2%, Sud -32,5%, Nord-est -30,4%, Isole -27,6%, città metropolitane -39,5% e piccoli centri -31,7%).

Secondo Fiori «l’investimento immobiliare è sempre ben fatto in quanto è l’unico modo per riuscire a contrastare l’inflazione da sempre».

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