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Incentivi ai sanitari nel cratere sismico, ok alla proposta di legge. Pasqui: «Fino a 12mila euro annui e possibilità di avere una casa»

La Pdl mira a favorire l'insediamento dei sanitari nei comuni marchigiani colpiti dal terremoto del 2016. Approvata in Consiglio regionale dopo un lungo dibattito non privo di scontri e polemiche fra maggioranza e opposizione

ANCONA – «Incentivi fino a un massimo di 12mila euro all’anno e la possibilità di avere una casa», due situazioni «che si possono anche cumulare». Così il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui parlando con i giornalisti, sulla proposta di legge a sua prima firma (sottoscritta anche dai consiglieri Marcozzi e Santarelli) per incentivi volti a favorire l’insediamento di personale sanitario dipendente nei piccoli comuni dell’entroterra colpiti dal sisma del 2016.

La Pdl è stata approvata nella seduta di ieri del Consiglio regionale dopo un lungo dibattito non privo di scontri e polemiche fra maggioranza e opposizione. Il via libera a maggioranza con 20 voti favorevoli, contrario il Pd. Il consigliere regionale dem Fabrizio Cesetti per protesta è uscito dall’Aula e non ha partecipato al voto.

Nel dettaglio la proposta di legge approvata mette in campo interventi destinati prioritariamente ai Comuni nei quali, a seguito dell’espletamento, nei due anni antecedenti di una procedura di assunzione, i posti sono rimasti vacanti. Questi sanitari potranno ricevere fino a 12mila euro annui per un periodo massimo di quattro anni, rinnovabile, e beneficiare di una abitazione attraverso il recupero di immobili da destinare alla residenza del personale dipendente del servizio sanitario. La copertura finanziaria ammonta a 200mila euro sia per il 2023 che per il 2024.

Una pdl che Pasqui ha definito come «un grande passo in avanti, perché finalmente si potrà incentivare, sia in termini economici che anche di ubicazione, di casa» l’insediamento dei sanitari nei comuni del cratere sismico che «sono quelli che a livello di sanità hanno le maggiori difficoltà».

Il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui

«Sono certo che finalmente ci sarà quel valore aggiunto atto a far decidere al personale sanitario di andare a lavorare in quei luoghi – ha detto Pasqui ai cronisti -. Molti sono i bandi andati deserti e addirittura ci sono state situazioni per le quali il personale ha firmato i contratti e poi se ne è andato, quindi anche laddove la politica decide di potenziare poi ci sono queste difficoltà obiettive che questa proposta di legge andrà sicuramente a superare».

Sentito sulla modifica della Pdl che inizialmente comprendeva i piccoli comuni dell’entroterra e poi si è concentrata su quelli del cratere sismico, secondo Pasqui «prima bisogna partire dalle aree che hanno più difficoltà», ovvero quelle colpite dal sisma del 2016, «per poi allargare il raggio» e «guardare in seguito anche a quelle aree che non sono all’interno del cratere».

Romano Carancini, consigliere regionale Pd

Critico il Pd con il consigliere regionale Romano Carancini che ha evidenziato l’intervento definendolo «sganciato da una visione organica del sistema sanitario delle aree interne». «Che maggioranza è quella che non riesce a dare a un tema centrale come la sanità una dignità organica?», ha aggiunto il dem attaccando sul fatto che «l’orizzonte non è stato quello di occuparsi delle Marche, quanto piuttosto di una parte della nostra regione».

La critica di Carancini è andata anche alla scelta di concentrare l’intervento solo sul cratere sismico, una scelta che secondo il dem crea «disuguaglianza e mortificazione degli altri territori» e una «ingiustizia dei cittadini delle aree interne che non fanno parte del cratere sismico». «Perché le risorse per un alloggio possono andare a Camerino e non ad Urbino?» ha aggiunto il dem, sottolineando che «l’incentivo riguarda tutti i sanitari», ma «la carenza» di sanitari interessa soprattutto «solo alcune categorie come medici ospedalieri, pediatri e infermieri».

Il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi ha attaccato sulle coperture finanziarie e ha ricordato di aver segnalato le criticità della Pdl anche in IV Commissione, che anche i colleghi Cesetti e Carancini hanno cercato di risolvere presentando emendamenti poi bocciati. Per il dem la Pdl frutto di «una continua propaganda strisciante».

L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ha respinto al mittente le accuse rivolte dai dem, spiegando che la giunta «ha tutti i mezzi finanziari necessari per garantire copertura». L’auspicio di Saltamartini è stato quello che la Pdl «raggiunga i suoi obiettivi. Le zone del cratere che hanno patito per il Covid e gli eventi sismici, vedono nella legge attenzione alle comunità più colpite e il traguardo per una piena esigibilità e fruibilità dei servizi sanitari».

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia (Carlo Ciccioli, Pierpaolo Borroni, Marco Ausili, Andrea Assenti, Nicola Baiocchi, Simone Livi, Andrea Putzu) in una nota evidenzia che la Pdl rafforza la sanità territoriale e contrasta lo spopolamento dei Comuni del cratere sismico. Una legge che rappresenta «un primo passo che successivamente potrà essere implementata ad altre aree interne delle Marche».

Anche i consiglieri di Forza Italia Jessica Marcozzi e Gianluca Pasqui, insieme al consigliere Luca Santarelli (Rinasci Marche) hanno posto l’accento sul contrasto allo spopolamento dell’entroterra colpito dal sisma spiegando che la legge «va proprio in questa direzione». «Spesso si è parlato di carenza di medici, anche di medicina generale, di guardie mediche, di presidi sanitari – hanno affermato – . Con questa legge si vuole invertire la tendenza promuovendo anche progetti per incentivare la residenzialità e definendo al contempo quali sono i piccoli comuni dell’entroterra con, però, spesso vasti territori e una diffusione sparsa su molti chilometri quadrati della popolazione».

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