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Crisi, 50% delle imprese appese a un filo. Cna lancia una piattaforma digitale made in Marche

Mentre un 20% delle attività sta pensando di chiudere per le perdite legate alla pandemia, l'associazione non resta a guardare e lavora ad un e-commerce tutto Made in Marche

ANCONA – Il destino di un 50% di attività delle Marche si giocherà tra fine anno e marzo 2021. A delineare il preoccupante quadro economico di crisi è il direttore Cna Ancona Massimiliano Santini. «Un 20% di aziende ci stanno comunicando proprio in questi giorni che stanno pensando di chiudere, mentre un altro 30% aspetterà fino a marzo 2021 per capire se vale la pena restare aperti». La pandemia colpisce duramente l’economia delle Marche che, come aveva evidenziato nei giorni scorsi il report Bankitalia, è la regione più penalizzata da restrizioni, crollo dei consumi e sfiducia.

«Nonostante il recupero estivo – evidenzia Santini – a fine anno il calo di fatturato per le nostre imprese toccherà il -50%». Una mazzata  che sta spingendo molti alla soluzione estrema, quella di chiudere le attività. Intanto però c’è anche chi «tenta il balzo del digitale» spiega il direttore Cna «o fa scelte aziendali inusuali che prima della crisi non avrebbe valutato».

Massimiliano Santini

Ad essere «devastato è il settore dell’abbigliamento» per adulti che con le chiusure vede moltissime persone procrastinare gli acquisti di abiti e scarpe alla moda, mancando le occasioni per indossarle visto che molti lavorano in smart working, che i locali per “sfoggiarli” sono chiusi e che le cerimonie sono ferme. Il settore moda e calzature per bambini invece «tiene, dal momento che le scuole sono aperte», così come l’abbigliamento intimo e la pigiameria «perché stando a casa c’è una maggiore attenzione verso questo tipo di vestiario».

Secondo Santini il calo di fatturato annuo potrebbe «essere ancora più pesante nel caso in cui le Marche dovessero finire in zona rossa», per questo l’associazione non resta a guardare e sta lavorando ad una piattaforma digitale per gli acquisti online, così da disincentivare il ricorso ai grandi colossi, quali Amazon o Ali Babà che con il lockdown hanno visto crescere in maniera esponenziale il loro giro di affari, e spingere i marchigiani a comprare prodotti locali di aziende locali.

Una iniziativa che vuole scongiurare le temute chiusure che rischiano di far saltare posti di lavoro con pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale, oltre che delle attività imprenditoriali. «Non possiamo combattere le evoluzioni del mercato, dobbiamo invece cavalcare e confrontarci con un modo di acquistare completamente diverso – spiega Santini – anziché affidarci ai grandi colossi, compriamo i prodotti locali dai nostri imprenditori».

La Cna sta lavorando per garantire ai commercianti di poter utilizzare una piattaforma e-commerce, dove mettere in rete le imprese, aprendo un e-commerce per chi non lo ha già e inserendo quelle attività che ne posseggono già uno. Uno strumento che consentirà non solo di fare acquisti, ma anche di fissare gli appuntamenti nei negozi così da evitare assembramenti. Lo strumento esiste già, «lo stiamo perfezionando» afferma Santini, per metterlo «a disposizione di tutti gli associati a prezzi molto contenuti. Un modo per sfruttare la tecnologia nell’ambito di un cambiamento epocale posto in grande evidenza dalla pandemia». Una iniziativa che può beneficiare anche dei finanziamenti di Camera di Commercio previsti a sostegno del digitale per le micro imprese.

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