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Covid, indice Rt a 0,81 nelle Marche. Acquaroli: «Andamento buono ma tante classi in quarantena»

Scende la pressione nelle strutture ospedaliere, mentre l'indice Rt registra un lieve rialzo. Il presidente della Regione fa il punto sulla pandemia

Francesco Acquaroli

ANCONA – Si piazza a 0,81 il valore dell’indice Rt nelle Marche, in lieve crescita rispetto alla settimana precedente quando era 0,69. La pressione sulle strutture ospedaliere è in calo, il tasso di occupazione nei reparti di area non critica si attesta al 35%, mentre la settimana scorsa era al 39%. In terapia intensiva i letti occupati sono il 32%, due punti percentuale in più rispetto alla settimana precedente.

«L’andamento epidemiologico sembra buono, ma dobbiamo fare attenzione perché sono tante le classi in quarantena». Lo ha detto il governatore Francesco Acquaroli ai giornalisti, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico 2020-2021 dell’Università Politecnica delle Marche che si è svolta ieri – 29 aprile -, facendo il punto sulla pandemia, anche alla luce della ripresa delle lezioni in presenza alle superiori.

Acquaroli ha sottolineato che la Regione sta monitorando attentamente la situazione, inclusa quella dei cluster che si manifestano nei comuni che vedono una incidenza dei contagi superiore ai 250 casi su 100mila abitanti. Tre i comuni oggetto di ordinanza, Montelabbate, Vallefoglia e Cerreto d’Esi, ma anche altri sono sotto la lente della Regione.

Il presidente della Regione Marche ha evidenziato che la lotta alla pandemia si combatte soprattutto anticipando le eventuali situazioni critiche, con i due strumenti a disposizione, l’indice Rt e il valore soglia individuato per far scattare la zona rossa, ovvero 250 casi su 100mila abitanti. «Meglio una restrizione oggi – ha detto – che pregiudicare la situazione, con il rischio di tornare a fenomeni troppo impattanti, che vogliamo evitare, laddove ci è possibile».

Acquaroli ha evidenziato che «c’è stata una discesa rapidissima nelle terapie intensive, che però si è bloccata, il che significa che ora siamo stabili», un po’ come avvenuto in occasione della seconda ondata della pandemia, quando i ricoveri nelle terapie intensive si erano stabilizzati intorno ai 70. «Speriamo che la vaccinazione – conclude -, che da noi sta andando bene, aiuti ad abbassare ulteriormente il numero dei ricoveri».

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