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«Mangio macrobiotico da 22 anni e non mi sono mai sentito dentro ad una setta», parla uno dei seguaci di Mario Pianesi

Centropagina ha raccolto la testimonianza di Jonata Marasca, 45 anni, anconetano. Ha lavorato per “Un punto macrobiotico” e conosciuto il guru della macrobiotica. «Non mi sono mai sentito sfruttato. Con la loro dieta sono guarito da diverse malattie»

Jonata Marasca
Jonata Marasca
Mario Pianesi, il guru della macrobiotica
Mario Pianesi, il guru della macrobiotica

ANCONA – «Mi sono avvicinato alla dieta macrobiotica perché avevo dei problemi di salute ma non mi sono mai sentito in una setta. Mangio così da 22 anni e sono guarito. Non sono mai stato costretto a fare niente e ho lavorato anche per loro. Mario Pianesi? Serio ed onesto. Un profondo studioso che aiuta le persone a mangiare meglio». Dopo il caso del guru della macrobiotica, indagato con altre tre persone per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate, evasione fiscale ed esercizio abusivo della professione medica (leggi l’articolo), parla uno dei seguaci di Mario Pianesi e della sua associazione. È Jonata Marasca, anconetano, 45 anni, progettista meccanico. «Era il 1996 quando un amico mi ha proposto di andare a mangiare con lui ad “Un punto macrobiotico” di Osimo (chiuso 5 anni fa, ndr) – spiega Marasca – l’attività era in piazza. Soffrivo di ansia e di altre patologie. La sera, tornato a casa, stavo già meglio. Così ho continuato ad andare a pranzo lì tutti i giorni, per 5 anni, e sono guarito da tutti i miei disturbi: sinusite, pressione alta e problemi al cuore. Non mi sono mai sentito in una setta. Ho anche lavorato per loro, gratis ma perché in cambio imparavo la loro cucina. Era una mia iniziativa, volevo apprendere e prestavo il mio aiuto».

Marasca è stato anche assunto per un periodo e pagato per il lavoro da cameriere. Dopo i primi 5 anni di dieta macrobiotica che seguiva a pranzo, ha iniziato a seguirla anche a cena, fino alla chiusura del negozio di Osimo. Il 45enne si è fatto poi un orto tutto proprio, a casa, e anche oggi continua a mangiare prodotti macrobiotici che produce lui stesso, senza imposizioni di acquisito. «Le vacanze ? Sì le organizzavano ma si poteva aderire liberamente – continua il 45enne – costavano 50 euro al giorno tutto compreso, alloggio e i pasti macrobiotici. Siamo andati in Calabria, sul lago Trasimeno, anche a Pesaro. Durante i soggiorni si apprendeva tutto sul macrobiotico. Le ho trovate molto utili. Si decideva in autonomia quanto restare». A Marasca nessuno ha mai imposto acquisti legati alla filiera macrobiotica o chiesto soldi da dare all’associazione.

«Una volta all’anno si fa una festa – continua Marasca – e per partecipare si paga un biglietto da 10 euro. Poi chi vuole può contribuire all’associazione e alle loro cause, ma è una cosa libera. Non sono mai stato indotto a dare nulla di mio. Ho seguito le conferenze di Pianesi e lo sentivo dire sempre «Solo con l’aiuto dei medici potremo dimostrare la validità della cultura macrobiotica». Rispettava quindi tutti i dottori e veniva anche interpellato da loro per farmaci alternativi».

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