Attualità

La mafia nelle Marche, il prefetto D’Acunto a Cupramontana per la legalità

Il convegno si è tenuto al Podere Tufi di Cupramontana che nel 2001 è stato confiscato alla criminalità organizzata

CUPRAMONTANA – “Le Marche e le Mafie: nuove frontiere per la criminalità organizzata”. È il tema del convegno andato in scena venerdì 26 luglio a Cupramontana, al quale ha partecipato il Prefetto di Ancona, Antonio D”Acunto, su invito del sindaco di Cupramontana Luigi Cerioni (anche presidente della provincia di Ancona). Il convegno si è tenuto al Podere Tufi di Cupramontana, che nel 2001 è stato confiscato alla criminalità organizzata per essere successivamente destinato al patrimonio del comune di Cupramontana (nell”anno 2002).

In provincia di Ancona è l’unico immobile confiscato alla criminalità organizzata e attualmente ospita 13 persone. Dal 2009 il compendio è stato assegnato alla cooperativa sociale Vivicare che nell”edificio ospita una comunità alloggio per persone con disagio mentale che hanno concluso il programma terapeutico-riabilitativo in strutture e servizi sanitari. Nel terreno agricolo vengono sviluppate progettualità per l’inserimento degli utenti della comunità nelle fasi di lavorazione ad essi congenialí.

Dal mese scorso, l’Amministrazione comunale e la cooperativa hanno sottoscritto una convenzione per il coinvolgimento degli ospiti della comunità in attività di collaborazione in favore del Comune: pulizia ordinaria di vie, giardini, e parchi del paese. Il Prefetto D’Acunto ha sottolineato che il percorso di legalità, iniziato con la confisca del bene, è proseguito con attività di rilievo sociale in favore del comune di Cupramontana, a beneficio della collettività. Il Prefetto ha evidenziato inoltre che l’attuale utilizzo del bene risponde alle indicazioni del dlgs. 159/2011 che prevede, fra le altre cose, che i beni sottratti alla criminalità siano trasferiti al patrimonio del Comune di ubicazione per finalità istituzionali o sociali.

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