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Le Marche medievali, ecco una pubblicazione UniMc

Dopo il convegno sull’archeologia Medievale promosso dalla Sezione di Beni culturali dell'ateneo maceratese ora un volume che ne raccoglie gli atti. Una quarantina tra relazioni e i contributi firmati da ricercatori provenienti da vari atenei italiani

MACERATA – Un quadro inedito della vita nelle città e nelle campagne marchigiane dopo la fine del mondo romano. Questo quanto emerso dal primo convegno di archeologia Medievale nelle Marche organizzato su iniziativa del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata con il patrocinio del Comune e della Società degli Archeologi Medievisti Italiani.

«L’iniziativa – spiega uno dei promotori, Umberto Moscatelli, docente di topografia antica – ha finalmente dato spazio a un filone di ricerca che, in questa regione, non aveva finora incontrato l’attenzione degli studiosi, prevalentemente dediti a ricerche sulla protostoria Romana. Stupisce la mancata percezione dell’importanza di questo periodo storico, considerando che le campagne e le città delle Marche, così come noi oggi le conosciamo, si sono modellate proprio a partire dall’alto medioevo in poi».

Visto il grande successo, anche di pubblico, dell’evento, la sezione Beni Culturali del Dipartimento, dopo aver sostenuto l’incontro di studi, finanzierà anche la pubblicazione degli atti. Il volume raccoglierà una quarantina tra relazioni e contributi più brevi firmati da ricercatori provenienti da vari atenei italiani: Macerata, Urbino, Pisa, Napoli Orsola Benincasa, Matera, Camerino, Firenze, Udine, Trieste, Venezia, come pure dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche.

«Gli articoli illustreranno dati inediti sulla vita durante il Medioevo e sulla produzione e circolazione di ceramiche fini e da fuoco nei secoli XI XV. Si tratta di informazioni rilevanti non solo sotto il profilo della conoscenza scientifica, ma anche sotto quello della valorizzazione del considerevole patrimonio della regione Marche», spiegano i promotori.

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