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Macerata, spaccio di eroina “mordi e fuggi”. 18 nigeriani individuati, per 13 scattano le misure

L'attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dal procuratore capo Giovanni Giorgio ha ricostruito una rete di spacciatori attivi tra il 2017 e il 2020

Da sinistra il questore Trombadore, il procuratore Giorgio e il capo della Mobile Luconi

MACERATA – Tredici misure di custodia cautelare in carcere e cinque denunce a piede libero per spaccio di eroina. È quanto deciso dal gip Claudio Bonifazi che nei giorni scorsi ha emesso un’ordinanza a carico di 13 pusher nigeriani accusati di molteplici cessioni di eroina tra gennaio del 2017 e ottobre del 2020.

A chiedere l’applicazione delle misure cautelari il procuratore capo Giovanni Giorgio all’esito delle risultanze investigative dei poliziotti della Mobile guidata dal commissario capo Matteo Luconi.
L’attività era partita nel 2019 su input dell’allora questore Antonio Pignataro, gli agenti attraverso appostamenti e pedinamenti avevano portato alla luce una frenetica attività di spaccio posta in essere da cittadini nigeriani.

«La presenza di nigeriani a Macerata – ha spiegato il procuratore Giorgio – che purtroppo ha avuto il suo momento di triste fama in occasione dell’uccisione di Pamela Mastropietro, prosegue con modalità diverse rispetto al passato, prima avevamo delle zone fisse, adesso, dopo l’attività di contrasto che ha portato a una 50ina di misure cautelari, le modalità sono cambiate: gli spacciatori attuano la tecnica del “mordi e fuggi”, vengono da fuori, vanno in determinati luoghi che non sono al centro della città, vendono droga e tornano nei comuni vicini, anche prossimi, dove si appoggiano».

Raggiungevano Macerata in treno o in autobus, qualcuno in auto, portavano poche dosi in bocca, pronti a ingoiarle in caso di controlli.
Tra i 13 extracomunitari raggiunti dall’ordinanza c’era chi aveva spacciato circa 150 dosi e chi era arrivato a mille cessioni mettendo su oltre 25.000 euro. Ogni dose da mezzo grammo infatti veniva venduta a 25 o 30 euro e a volte riuscivano a vendere anche 20 ovuli al giorno.

«Spacciavano in maniera capillare, trasportavano le dosi all’interno della bocca e in caso di controllo li ingerivano – ha spiegato Luconi – e questo denota la scaltrezza e la pericolosità sociale di questi spacciatori. Poi, il fatto che venissero spesso rimpiazzati rendeva difficile anche la loro individuazione».
Tutti gli spacciatori individuati sono senza fissa dimora sul territorio nazionale, richiedenti asilo e per una parte di loro la richiesta era stata rigettata). Nel corso dell’operazione, sono state eseguite mirate perquisizioni domiciliari, col supporto di operatori dei reparti Prevenzione Crimine e dell’Unità Cinofili della Questura di Ancona, nei punti ritenuti di interesse investigativo in quanto frequentati dai pusher. Tra quelli catturati sabato scorso, c’è un nigeriano che a Trodica di Morrovalle, una volta vistosi scoperto, aveva ingerito 14 ovuli, ed era scappato in auto. Era stato arrestato dopo un rocambolesco inseguimento.

In base a quanto evidenziato dal procuratore Giorgio ad alimentare questa importante offerta di droga è una richiesta altrettanto importante: «Il numero di consumatori di droghe leggere, pesanti e nuove droghe in questa provincia è significativo. Già altre volte abbiamo visto che Macerata ha un primato negativo, come arresti in materia di droga siamo ai primi posti, testimonianza di un’attività di vigilanza del territorio. La domanda è elevata, ma i nigeriani non sono i protagonisti esclusivi della vendita di droga, loro a Macerata spacciano eroina, ma poi ci sono italiani, albanesi e di altre nazionalità. Il nostro compito è quello di svolgere un’azione repressiva, i cittadini pagano le tasse ed esigono che da parte nostra ci sia il massimo impegno cosa che c’è e che dovrà continuare».

«L’attività – ha concluso il procuratore – attesta il persistente impegno del personale della Squadra Mobile, un impegno promosso dall’ex questore Antonio Pignataro ed ora proseguito con il nuovo questore Vincenzo Trombadore di contrasto alla criminalità extracomunitaria, in particolare quella nigeriana in cui il personale della Squadra mobile si è specializzata».

(articolo pubblicato alle ore 13:53 e aggiornato alle 21)

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