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«Non mandate in pensione il nostro preside»: l’appello dei ragazzi dell’alberghiero di Loreto alla ministra Azzolina

Studenti e docenti protestano contro la decisione dell'Ufficio Scolastico regionale di non rinnovare l'incarico al preside Gabriele Tarquini. Inviata una lettera alla ministra Azzolina e anche a Striscia la Notizia

L'istituto "Einstein-Nebbia" di Loreto
L'istituto "Einstein-Nebbia" di Loreto

LORETO – «Quanti studenti  possono dire di stimare il loro preside, di volere che rimanga a capo della loro scuola? Noi sì lo vogliamo». Inizia così la lettera di Luna Conti, studentessa al quinto anno del corso di pasticceria e rappresentante dell’Istituto d’Istruzione Superiore Einstein – Nebbia di Loreto, indirizzata all’Ufficio Scolastico regionale, alla ministra dell’Istruzione Azzolina e al programma televisivo Mediaset Striscia la Notizia, per chiedere di non mandare in pensione il preside Gabriele Torquati. 

Il dirigente, in servizio a Loreto dal 2011, giunto alla scadenza del suo incarico triennale, aveva chiesto il rinnovo del mandato per altri tre anni, ma «quest’anno il direttore regionale dell’Ufficio Scolastico non ha voluto concedere la proroga per dare spazio alle graduatorie» dichiara lo stesso Torquati.

Gli studenti però non ci stanno e protestano. «È ingiusto mandare in pensione una persona che ha fatto tanto per la sua scuola, che davvero crede nei suoi studenti e si impegna per  il loro bene e per il loro futuro»: spiega Luna Conti facendosi portavoce di un appello condivido anche dagli altri studenti, dai docenti dell’Istituto, dal personale A.T.A. e dalle famiglie degli studenti.

La ragazza lamenta «nessuno ci ascolta» e ricorda iniziative e opportunità messe in campo dal preside per i suoi studenti: dalle esperienze Erasmus+, ai concorsi mondiali che hanno aperto prospettive occupazionali all’estero per molti diplomati della scuola, da Londra ai Caraibi, oltre ai ristoranti stellati e alle strutture ricettive esclusive.

Luna Conti

Poi il nuovo corso universitario di Enogastronomia in collaborazione con l’Università di Camerino e tanti altri progetti che con un cambio di dirigenza i ragazzi temono potranno subire uno stop. «Cosa succederà se il prossimo dirigente non condividerà le sue scelte?» si interroga la studentessa nell’evidenziare anche il momento delicato che sta affrontando il mondo della scuola in seguito all’epidemia di coronavirus. «Ci ha sempre fornito grandi possibilità come l’Erasmus a La Reunion in Madagascar, una esperienza bellissima che non capita spesso nella vita. Il preside è sempre stato molto presente con noi e sensibile nei confronti degli studenti affetti da disabilità presenti nella nostra scuola. Spero che il nostro appello arrivi ai piani alti, lo spero per i miei compagni e anche per me stessa perché voglio diventare insegnante e tornare nella mia scuola e trovare ancora il mio preside al suo posto».

«Abbiamo bisogno di certezze – prosegue -. Abbiamo bisogno di più rispetto, e soprattutto di più considerazione. Non basta già la situazione che stiamo vivendo? Ci è stato tolto il periodo più bello della nostra vita, e voi piuttosto che aiutarci, ci create ancora più difficoltà e tante ansie. Siamo stanchi di essere trattati come seconde scelte». E infine: «Come farà un nuovo dirigente che non conosce la scuola ad avviare il prossimo anno scolastico così pieno di incertezze?».

All’appello si unisce anche Orso Daniel, un ragazzo diplomato due anni fa all’Istituto di Loreto e che ha vinto il concorso internazionale di cucina Trophée Mille in Francia. «Ha fatto tantissimo per la nostra scuola, è grazie a lui se siamo riusci a vincere molti concorsi, per questo vogliamo che rimanga, ne ha bisogno la scuola». 
A mobilitarsi per lui anche i docenti che riuniti in Collegio hanno deciso di chieder l’intervento della ministra Azzolina.

Da sinistra: Alessandra Scarpetta, Francesca Manuali, Gabriele Torquati, Claudia Gambini, Sofia Gaggiotti, Sara Provenziani , Albina Jusufi e Davide Apolloni
I ragazzi dell’Einstein Nebbia di Loreto con il preside (terzo da sinistra)

Commosso dall’apprezzamento degli studenti e dei docenti il preside Torquati spiega: «Non mi aspettavo la lettera della studentessa che mi ha commosso, né la mozione del collegio docenti che chiede di farmi restare, fa piacere vedere che il lavoro svolto è stato riconosciuto. Al di là di questo ormai non credo ci sia più possibilità, anche se io avrei fatto volentieri un anno più».
Per il preside il pensionamento scatterà dall’1 settembre quando arriverà il nuovo dirigente che però non è ancora stato nominato. Tarquini conclude ponendo l’accento sulla situazione «critica provocata dalla pandemia di coronavirus che vedrà il nuovo anno scolastico iniziare in maniera straordinaria e con tante problematiche da risolvere».

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