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Legambiente dura sulla ricostruzione post sisma: «La Regione Marche non ascolta i territori»

L'associazione ambientalista critica la Regione Marche: «Invece di scommettere sull'Appennino si ripercorrono modelli fallimentari. Serve partecipazione»

Immagine di repertorio

ANCONA – «Vogliamo un tavolo per la ricostruzione aperto a tutta la comunità marchigiana». Ferma la posizione di Legambiente nei confronti della Regione Marche, dopo che nei giorni scorsi è stata approvata in Consiglio Regionale la legge che prevede la semplificazione burocratica per accelerare la ricostruzione post sisma.

«Il testo della legge è frutto di un percorso di confronto e consultazione con il territorio di cui non abbiamo avuto notizia – fa sapere Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Invece di lavorare in squadra con i comuni, gli enti locali e le forze sociali, la Regione Marche ha deciso di prendere la scorciatoia della deroga al Piano Paesistico Ambientale Regionale, ai Piani Territoriali Coordinamento provinciali e ai Piani Inquadramento Territoriali, pensando così di velocizzare la ricostruzione. Questa legge non parla mai della necessità di frenare lo spaventoso consumo di suolo che interessa la nostra regione, e che in questo momento minaccia soprattutto le aree del cratere. Siamo ancora in attesa – conclude – delle linee guida per la ricostruzione da parte del comitato tecnico e di quelle per la ricostruzione dei centri abitati dell’architetto Stefano Boeri, entrambi nominati dal commissario straordinario Vasco Errani».

Dello stesso parere anche la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni che invita al coinvolgimento della comunità locale, determinante in questa fase, convinta che «in questa partita l’attenzione al patrimonio storico culturale e a quello naturale paesaggistico possono dare un grande contributo alla ripresa e allo sviluppo delle attività economiche locali di questi territori». Le priorità per l’associazione sono: la rimozione delle macerie, la sistemazione e recupero delle opere d’arte (gran lavoro in questi mesi è stato fatto da Legambiente e dalla Protezione Civile), la realizzazione di spazi di integrazione e superamento dell’isolamento delle aree interne, luoghi multifunzionali di interesse per tutta la comunità. Fondamentale per Legambiente la partecipazione della comunità: «Chiediamo alla Regione, di aprire un tavolo per la ricostruzione che veda la partecipazione di tutta la comunità marchigiana, per ripartire insieme e costruire una regione più forte e più compatta».

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