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Lavoro, le Marche confermano l’indagine LinkedIn: infermieri e insegnanti i più ricercati

Secondo un'indagine svolta dalla piattaforma statunitense sono quelle di infermieri e insegnanti, insieme ad esperti digitali, le professioni più ricercate. Il parere di Sabatini di Camera di Commercio e Umana spa

Infermieri

ANCONA – Da un’indagine svolta attraverso la nota piattaforma statunitense social LinkedIn, punto di riferimento mondiale nell’ambito del lavoro, risulta che in questo periodo le professioni più ricercate siano quelle di insegnante, infermiere, esperto digitale ed e-commerce.
È normale che l’avvento della pandemia, con il cambio della abitudini di ognuno, abbia inciso in modo rilevante ma quel che più conta è che nelle Marche la tendenza risulta ampiamente confermata. A certificarlo sono le parole di Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio regionale: «L’ondata pandemica ha modificato i consumi e le modalità di approccio dei consumatori e, di conseguenza, sta chiedendo alle aziende di cambiare e, per effetto domino, sta cambiando anche il mercato del lavoro. La mancanza di infermieri e insegnanti era già strutturale e la pandemia, con le nuove necessità, ha ampliato ulteriormente la richiesta. La vera novità sono, a mio parere, i tecnici informatici, gli esperti digital e della sicurezza informatica, i nuovi marketing manager e i data analyst. E visto che le aziende della grande distribuzione organizzata e del farmaceutico sono in costante crescita, sono certo che anche magazzinieri e personale della logistica, con competenze digitali, troveranno facilmente un’occupazione. Questa è una tendenza che certamente è delle Marche come di tutto il Paese».

Gino Sabatini - Presidente Camera di Commercia
Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche

E non è solo il Coronavirus che ha favorito il proliferare di queste richieste: «Nelle Marche le scuole, a cominciare dagli Its fino alle università, si stanno adeguando velocemente a quelle che sono le professioni del post-pandemia, con percorsi formativi moderni e di qualità».
Senza dimenticare quello che potrà accadere quando il Covid sarà finalmente alle spalle: «Se per artigiani intendiamo la capacità tutta marchigiana di fare bene i prodotti e di farli belli e di qualità, il nostro artigianato non morirà mai: certo, è necessaria una evoluzione. Pensare a mani e macchine che lavorano insieme, con processi più semplificati e produzioni meglio organizzate, non è il futuro ma il presente. E tante aziende marchigiane si sono mosse in questa direzione, prima e durante la pandemia. Quanto agli impiegati, credo che lavoreranno più da remoto, specie in presenza di una buona connessione, che è poi la chiave che tiene in piedi tutto quello che sarà il futuro dell’economia regionale».

Confermativo della tendenza anche il parere dei responsabili dell’importante agenzia interinale Umana Spa con sede ad Ancona: «Anche nel nostro lavoro quotidiano riscontriamo un incremento nel settore sanità, con enorme richiesta di infermieri e di Oss. Andando più nel dettaglio, c’è molta poca disponibilità di infermieri mentre quella di Oss è senz’altro superiore. Naturale che tutte queste richieste senza Covid non sarebbero arrivate ma noi dobbiamo anche iniziare a fare una valutazione futura».

Nello specifico: «La previsione non è pessimistica, ci sono tante professionalità che non abbiamo mai smesso di cercare e di far ricercare. Il Covid ha bloccato alcuni settori, la moda, il tessile, il lusso e le calzature. Tutti, indistintamente, confidiamo che si possa riprendere a pieno regime quanto prima».

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