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Latitante si costituisce ai carabinieri

Tra i reati, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché alcuni tentativi di estorsione nei confronti di prostitute

Foto di repertorio

SENIGALLIA – I. C., 28enne rumeno è stato arrestato lunedì. Il giovane, accompagnato dal suo legale di fiducia, si è costituito presentandosi spontaneamente al Nucleo Operativo e Radiomobile nella caserma di via Marchetti, mettendosi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nei confronti del 28enne pendevano due provvedimenti di cattura. Il giovane è stato trasferito nel carcere di Montacuto.

Il primo provvedimento

Un ordine di carcerazione emesso il 23 febbraio 2016 dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Ancona, per un residuo pena di 1 anno e giorni 2 di reclusione, relativa ad una condanna definitiva per i reati di reclutamento, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione con l’aggravante della transnazionalità. Il provvedimento è riferito all’Operazione “Casa Transilvania”. Indagine del ROS di Ancona, diretta dalla Procura Distrettuale di Ancona, che il 4 aprile 2014 in Italia, Belgio e Romania portò all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Ancona nei confronti di 26 indagati, tutti di nazionalità romena, appartenenti ad un’organizzazione criminale che agiva con modalità mafiose per gestire il mercato della prostituzione su strada. Ma il ventaglio di reati ipotizzati dalla DDA di Ancona comprendeva anche condotte di estorsione, lesioni personali, minacce, danneggiamento mediante incendio, falsificazione di documenti, furto e ricettazione. I reati erano stati commessi tra il 2012 e l’estate del 2013 da un gruppo criminale, che nell’autunno 2012 si era scisso in due bande contrapposte, provenienti da regioni diverse della Romania. In carcere finirono i vertici delle due organizzazioni. Il gruppo originario aveva la sua base logistica nel ristorante etnico “Casa Transilvania” a Porto Sant’Elpidio (FM), chiuso a seguito dell’operazione antiprostituzione. Nell’attività di prostituzione erano state coinvolte oltre 100 ragazze.

Il secondo provvedimento

Emesso il 18 novembre 2016, riguarda principalmente reati in materia di prostituzione ed è riferito all’inchiesta denominata “Black beast”  diretta dal Procuratore della Repubblica di Fermo, Domenico Seccia, e coordinata dal sostituto procuratore Nadia Caruso, nei confronti di un’organizzazione criminale, ben strutturata sul territorio nazionale, dedita allo sfruttamento della prostituzione. Il GIP di Fermo, sulla base degli elementi d’indagine, emise undici custodie cautelari in carcere per sgominare l’associazione criminale che controllava lo sfruttamento della prostituzione nel Fermano, in particolare tra Lido Tre Archi, Porto Sant’Elpidio e Lido di Fermo per giro d’affari criminoso che si aggirava sul milione di euro. Nel provvedimento cautelare sono contestate oltre all’associazione a delinquere, anche i reati scopo del favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione nonché alcuni tentativi di estorsione nei confronti di prostitute. Il 30 novembre 2016, quando la Guardia di Finanza di Fermo diede esecuzione al provvedimento cautelare, il 28enne romeno, che già era irreperibile, sfuggì alla cattura. È indagato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il suo compito era stato quello di fornire alle ragazze sfruttate le stanze in appartamenti al solo fine di poter esercitare in tali luoghi la prostituzione, pretendendo in cambio somme di denaro.

La curiosità

Il nome dell’operazione richiamava il tatuaggio raffigurante una bestia feroce che tutti gli affiliati all’organizzazione criminale dedita al controllo della prostituzione avevano sull’avambraccio.

 

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