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L’archeologico è piaciuto, nello scorso week end più di 600 visitatori

Il risultato delle visite gratuite al nuovo museo di Jesi nel fine settimana. L'iniziativa sarà ripetuta anche il 26 dicembre e il 6 gennaio. Il polo culturale di Palazzo Pianetti al centro di tante iniziative

Simona Cardinali e Romina Quarchioni, storiche dell'arte

JESI – «Una scelta precisa quella di permettere di regalare alla cittadinanza l’apertura gratuita del nuovo museo archeologico in modo che potesse essere fruito anche da chi non ha potuto prendere parte all’inaugurazione».

Romina Quarchioni, istruttore direttivo e storica dell’arte, nel suo ufficio in Pincoteca snocciola anche i numeri dello scorso week end di visite gratuite all’archeologico, «più di 600 tra sabato e domenica».

Le statue di epoca romana esposte al museo archeologico di Jesi e del territorio

E l’iniziativa sarà ripetuta anche il 26 dicembre e il 6 gennaio, orari 10-13 e 16-19.

«Soprattutto nella serata di domenica scorsa – ricorda Simona Cardinali, storica dell’arte – c’è stato un afflusso costante in quanto c’erano diverse iniziative all’interno di Palazzo Pianetti. Un concerto della corale “Santa Lucia” al piano nobile, un laboratorio per bambini in occasione della chiusura della mostra sull’erbario. E, poi, continua “Accendi Natale“, iniziativa partita da poco e che continuerà sino al 15 gennaio, alla quale già la partecipazione è molto buona».

Un polo culturale molto vivo, dunque, del quale l’archeologico non è che l’ultimo importante tassello.

I reperti in mostra nelle apposite teche

«Il museo è piaciuto, commenti molto positivi – sottolinea Quarchioni – e non è detto che non possano essere esposti anche i reperti venuti alla luce dagli scavi di Piazza Colocci. Sono di tipo medievale, è vero, ma si potrebbe pensare anche a una loro musealizzazione. Oltre all’acquisizione delle immagini in 3D che potranno permettere questo tipo di approfondimento qui. Inoltre, questo è un museo territoriale, quindi qualunque reperto, da un nuovo scavo o da una donazione, confluirà in esso che ha una parte finale la quale può prevedere ampliamenti. Sono varie le possibilità di sviluppo».

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