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L’appello dei 33 ex sindaci per investire i fondi europei. Giovanelli (Pesaro): «Le città tornino protagoniste»

Tra i firmatari anche Pisapia, Cofferati e l'ex primo cittadino pesarese: «Nei comuni si attuerà lo sviluppo e il benessere»

Oriano Giovanelli, ex sindaco di Pesaro

PESARO – Ripartire dai Comuni, anche nella programmazione della spesa dei fondi europei. Una liquidità che può dar vita a cantieri rapidi, con affidamenti diretti e creare occupazione, lavoro.

È il pensiero di 33 ex sindaci che hanno lanciato un appello al Governo. Tra loro anche Oriano Giovanelli, ex sindaco di Pesaro.

«Le città sono il luogo in cui si attuerà (o non attuerà) il nuovo sviluppo sostenibile: per ridurre le disuguaglianze e aumentare il benessere sociale. Le comunità urbane e le loro amministrazioni sono il soggetto che avvierà (o non avvierà) le trasformazioni necessarie sul piano ambientale, sociale ed economico. La rigenerazione urbana e delle comunità, la rinascita culturale, i “buoni governi”, nel nostro Paese sono sempre iniziati dalle città. Per essere oggi nuovamente all’altezza di questo compito “storico” occorrono risorse, competenze e volontà di innovazione».

Le risorse europee ricadranno sui Paesi membri, ed ecco che per gli ex sindaci c’è una strada da percorrere. «Nei prossimi anni saranno disponibili risorse nazionali ed europee in misura senza precedenti; il “portafoglio” di questi miliardi di euro non può essere solo nazionale e regionale; l’idea di centralizzare la spesa pubblica a scapito dei bilanci comunali è stato un grave errore. I fondi europei vanno investiti (non semplicemente distribuiti) su progetti coerenti con gli obiettivi di sostenibilità fino ai territori. Indebitare le prossime generazioni senza creare ora valore aggiunto è la cosa peggiore che si possa fare: per creare valore è necessario favorire la nascita di nuove imprese e nuovo lavoro.

Le competenze sono sia dentro le amministrazioni che nelle comunità per realizzare un “nuovo modello di sviluppo sostenibile”; l’innovazione delle città è tecnologica ma non solo tecnologica, è necessaria una innovazione dei servizi (a partire da quelli pubblici: sanità, scuola, trasporti, assistenza) e una migliore efficienza amministrativa. Per questo la programmazione economica degli investimenti europei deve essere un momento coinvolgente e partecipato per combinare al meglio risorse, competenze, innovazione e capacità decisionali coerenti con gli indirizzi condivisi di sostenibilità dell’Agenda Onu 2030 (in Italia promossa e sostenuta da ASviS)».

Gli ex sindaci firmatari di questo appello esprimono la loro solidarietà ai colleghi che governano i Comuni italiani in questa fase di emergenza e lanciano loro un appello perché le città tornino protagoniste di una necessaria rinascita del Paese.

Si tratta di Roberto Balzani (Forlì) Enzo Bianco (Catania) Gianfranco Burchiellaro (Mantova) Enrico Campedelli (Carpi) Valentino Castellani (Torino) Massimo Cialente (L’Aquila) Sergio Cofferati (Bologna) Paolo Corsini (Brescia) Alessandro Cosimi (Livorno) Simeone Di Cagno Abbrescia (Bari) Leonardo Domenici (Firenze)Marco Doria (Genova) Marco Filippeschi (Pisa)Daniela Gasparini (Cinisello Balsamo) Oriano Giovanelli (Pesaro) Marco Mairaghi (Pontassieve) Daniele Manca (Imola) Giovanni Manildo (Treviso) Vidmer Mercatali (Ravenna) Giuseppe Pericu (Genova) Giorgio Pighi (Modena)Giuliano Pisapia (Milano) Massimo Pironi (Riccione) Claudio Pistoni (Sassuolo e Fiorano) Roberto Pucci (Massa Carrara) Maurizio Roi (Lugo) Claudio Ricci (Assisi)Ivo Rossi (Padova) Nicola Sanna (Sassari) Gaetano Sateriale (Ferrara) Walter Vitali (Bologna) Flavio Zanonato (Padova)Polo Zanotto (Verona)

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