Senigallia

Lanterna Azzurra, Mangialardi: «Da qui si riparte, speranza per il futuro»

A un anno dalla tragedia di Corinaldo, il sindaco di Senigallia ne è convinto: le iniziative organizzate dai giovani e dal comitato dei genitori non parlano solo di commemorazione ma danno una prospettiva per far crescere la comunità locale e l'intera nazione

SENIGALLIA – Corinaldo, Lanterna Azzurra, lo spray al peperoncino e cinque ragazzi e una mamma morti nella calca: era l’8 dicembre 2018. «Una tragedia che ha scosso non solo una comunità ma l’intera nazione. Da qui si riparte: ringrazio il Cogeu e gli stessi ragazzi per il programma di iniziative organizzato che ci dà non solo modo di ricordare quanto avvenuto un anno fa, ma anche di guardare oltre, con speranza, verso il futuro. Non sarà solo una commemorazione, ma un momento di riflessione e anche di divertimento».

A parlare così è il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, in riferimento alle iniziative dell’8 dicembre prossimo, L8 per il futuro, ideate per commemorare le vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Un anno dopo, c’è ancora tanto da fare. «Assieme a tutte le realtà coinvolte – ha proseguito il primo cittadino – siamo riusciti a fare un passo avanti dando vita non a un’iniziativa singola ma a un progetto che potrà essere portato avanti anche negli anni a venire. Il convegno per esempio, potrebbe diventare una tappa fissa di ogni anno per capire quali strategie mettere in atto perché simili accadimenti non avvengano più».

Dalla tragedia, dunque, nuova linfa per guardare al futuro. «Quello che possiamo trarre come insegnamento è che abbiamo una prospettiva verso cui guardare per agire in modo concreto. Una modalità che speriamo valga anche nel resto d’Italia perché è davvero un grande segnale su cui costruire il futuro, senza dimenticare il passato».

Tra le iniziative di domenica 8 dicembre, oltre alla messa e al convegno, ci saranno anche momenti di divertimento e il concerto serale in piazza Garibaldi. «Non vogliamo parlare solo di repressione, non possiamo: dobbiamo – conclude Mangialardi – ragionare sulla sicurezza e garantire a tutti di potersi divertire senza rischiare. Solo così potremo salvaguardare le future generazioni».

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