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La terra trema ancora, parla il geologo

Altre tre scosse di terremoto hanno fatto sobbalzare dal letto i fabrianesi questa mattina. Le spiegazioni di Tondi, intervenuto ad un seminario organizzato dall'Itis e dall'Ordine degli ingegneri della Provincia di Ancona

Emanuele Tondi

FABRIANO – Risveglio con le scosse per Fabriano. Ancora tre scosse, la massima di magnitudo 4.4, avvertite distintamente dai fabrianesi. Nessun danno. Alcune assenze a scuola.
I nervi scoperti continuano ad essere sollecitati dallo sciame sismico che sta interessando il Centro Italia dal 24 agosto 2016. Dopo alcune settimane di tregua, ecco che nella mattinata odierna, 3 febbraio, altri tre movimenti tellurici hanno fatto sobbalzare molti fabrianesi dai propri letti. La prima scossa alle 4:47 di magnitudo 4.0, la seconda – la più forte – alle 5:10 di magnitudo 4.4 e, infine, alle 6:40 di magnitudo 3.8. Tutte le scosse sono state sussultorie, ad eccezione della seconda che ha iniziato con un leggero moto ondulatorio. L’epicentro è stato localizzato nei pressi di Monte Cavallo-Fiastra, a circa 40 chilometri da Fabriano.
Le scosse sono state avvertite nitidamente, ma nessuna telefonata è giunta al centralino dei vigili del fuoco per eventuali richieste di aiuto. Alcune assenze nelle scuole, soprattutto degli studenti più piccoli. A proposito di scuola, continuano in tutti gli istituti scolastici cittadini ad effettuarsi una prova di evacuazione a settimana.
Proprio oggi, all’interno della sala 1 del cinema Multisale del centro commerciale Il Gentile, l’Itis Merloni insieme all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona ha organizzato un seminario dal tema “Pericolosità sismica: un parametro da non sottovalutare”.

Partecipanti al seminario

Seminario al quale ha preso parte il professor Emanuele Tondi, geologo e responsabile della sezione di Geologia della scuola di scienze e tecnologie dell’Università di Camerino, esperto in analisi di faglie e strutture, caratterizzazione serbatoi naturali di geofluidi, geologia strutturale e terremoti.

Il Geologo Tondi durante la sua relazione

Professor Tondi, ancora delle scosse nitidamente avvertite dalla popolazione, superiori al 4° grado di magnitudo. Si tratta di una nuova faglia che si è attivata?
«No. Rientra il tutto in una sequenza di aftershock della zona già destabilizzata. Le sequenze sono lunghe, ma non c’è l’attivazione di una nuova faglia».

Tondi

Ma finirà, prima o poi?
«Posso dire che non si tratta di una sequenza di aftershock fra le peggiori. Guardi, di solito si possono registrare terremoti fino ad un grado inferiore alla scossa principale».

Il Professore dell’Inicam spiega i terremoti agli studenti

Dunque, considerando la scossa principale quella del 30 ottobre pari a 6.5 di magnitudo, si può arrivare ad una nuova scossa tellurica di 5.5?
«Tecnicamente si. Ma più passa il tempo e più le probabilità di arrivare a questo picco massimo possono scemare. Certo, si tratta di una sorta di sequenza di aftershock per così dire gentile che non sembra raggiungere questo picco massimo».

Emanuele Tondi

Secondo il geologo, dunque, le scosse di questa mattina non devono allarmare. Attenzione alta, visto che è per certi versi una sequenza anomala anche nella sua fase di aftershock, ma il monitoraggio è costante.
Ad ascoltare la relazione del professore universitario una platea di studenti, delegazioni degli istituti superiori Itis Merloni, Agrario Vivarelli, Liceo Scientifico e Itc Morea. Complessivamente circa 195 studenti. Presente anche il sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, che ha monitorato la situazione delle scuole e degli edifici pubblici a seguito delle tre forti scosse di questa mattina.
Il seminario, oltre allo scopo divulgativo, è servito anche a rendere nota la raccolta fondi di cui l’Itis Merloni, con in testa il dirigente scolastico Giancarlo Marcelli, si è fatto promotore.
«La tragedia che sta colpendo la nostra Regione e quelle limitrofe non può lasciarci indifferenti. Nelle nostre zone di montagna poi, al terremoto si sono aggiunti neve, temperature glaciali, frane, rendendo la vita impossibile. Per fortuna ci sono persone che resistono con i propri animali! Sono gli allevatori stremati dai disagi, ma assolutamente determinati nel rimanere e noi dobbiamo aiutarli. Questo è il senso della sottoscrizione che oggi si avvia, nella speranza di poter rivedere presto qualche sorriso spezzato al momento dal dolore. Sono certo che ognuno si darà da fare per quello che potrà, rinunciando a qualche agio, per regalarlo a chi non ne ha. Forza amici miei, diamoci da fare», si legge nel testo.

Raccolta fondi

Il ricavato di questa raccolta fondi, che dovrebbe terminare venerdì prossimo 10 febbraio, sarà devoluto ad un’allevatrice di Castelsantangelo sul Nera.

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