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La comica Katia Follesa, in quarantena col sorriso: «Cerchiamo di non farci prendere dallo sconforto» – VIDEO

Abbiamo fatto due chiacchiere con la comica diventata famosa a Zelig, ora in coppia sentimentale e artistica con Angelo Pisani. Ci racconta la sua vita da #iorestoacasa, i progetti interrotti e quelli futuri. E manda un video messaggio ai lettori di CentroPagina

Katia Follesa
Katia Follesa

Positiva ma realistica, vibrante di un’energia gentile, Katia Follesa condivide con noi di CentroPagina uno spaccato di quotidianità da #iorestoacasa, in questa alienante atmosfera da emergenza Coronavirus. La comica e conduttrice tv e radiofonica di R101, diventata famosa insieme a Valeria Graci a Colorado Cafè e Zelig off, con il duo Katia & Valeria, dal 2012 ha continuato da solista. Anche se poi proprio solista non sempre la è: anche nella vita privata è stata la comicità a indicarle la via e, da circa vent’anni, è in coppia con Angelo Pisani, del duo comico Pali e Dispari. E con lui spesso condivide anche esperienze artistiche, come il libro Diciamoci tutto: (al massimo ci lasciamo), scritto a quattro mani, in cui i due attori di teatro comico entrano, sempre all’insegna della risata, nella psicologia e nei sentimenti di due quarantenni che stanno cercando una personalissima strada all’amore. Ovvero, nella loro esperienza diretta: Katia e Angelo, all’interno della loro lunga relazione, si sono lasciati due volte, proprio perché tendevano a non dirsi tutto.
Sempre insieme hanno realizzato anche lo spettacolo teatrale Finché social non ci separi, in cui, con ironia, hanno scelto di dirsi proprio tutto, anche le cose meno belle… Il tour teatrale, però, è stato interrotto dalla pandemia in corso.

Quando chiamiamo Katia, originaria di Giussano, Brianza, ma ora residente a Milano, i dati dei contagi della Lombardia risuonano sempre come i più allarmanti. Lei risponde, con voce rassicurante.
E poi, finita la telefonata, ci regala anche un video, insieme ad Angelo, per salutare i lettori di CentroPagina e mandare un messaggio di incoraggiamento. Eccolo:

Ciao Katia, come stai vivendo questi giorni particolari?
«Come tutti, forse noi a Milano siamo un po’ più “condannati”. Più che altro siamo in “quarantena” da più giorni, da fine febbraio. Comunque essere in compagnia di una figlia e di un compagno aiuta perché in casa siamo in tre, facciamo cose, cucino parecchio». «Cuciniamo!» si inserisce la voce simpatica della figlia Agata, che ha 10 anni. E allora Katia rettifica: «Cuciniamo, facciamo dolci, balliamo, giochiamo, facciamo dei giochi di società, guardiamo dei film nuovi, leggiamo, facciamo i compiti. Tutte quelle cose che si fanno a Natale, solitamente. Cerchiamo di non farci prendere dallo sconforto perché sennò è la fine e speriamo veramente che finisca presto, per ritornare alla normalità. Anche perché vedere Milano così è veramente triste. È vero che è caotica e rumorosa, però, forse un po’ manca la Milano che vive».

Ma riesci a vederla un po’ Milano, anche chiusa in casa?
«Esco una volta alla settimana per andare in radio. A registrare e a fare la diretta. E poi vado a far la spesa.  Però in realtà il raggio è questo: non vedo oltre. E vedo una Milano molto molto deserta, come deve essere».

E tua figlia Agata, è preoccupata o si gode i genitori a casa?
«Per lei in realtà questo momento è un vantaggio. È abituata a stare anche da sola, ma ora ci vive tutti e due insieme. Io e Angelo siamo spesso fuori con il tour teatrale, con i lavori in giro per l’Italia. Per lei questo è un momento magico perché non va a scuola e ha mamma e papà a casa tutto il giorno. Quindi è molto serena, rassicurata. Certo, ogni tanto si preoccupa; la settimana scorsa si è messa a piangere perché le è capitato di vedere un frame di un telegiornale e si è un po’ spaventata. Ha avuto un po’ paura, più che altro dell’incognita futura. Le abbiamo spiegato bene e si è un po’ rasserenata».

Tu stavi facendo un sacco di cose prima che scoppiasse la pandemia: tour teatrale, La Repubblica delle donne con Chiambretti… Tutto sospeso.
«Il programma con Chiambretti credo sia proprio saltato. Il tour, grazie a Dio, è solo rimandato, tra poco usciranno le nuove date, per ottobre: in questo momento le persone non hanno neanche così tanta voglia di comprare i biglietti per andare a vedere uno spettacolo a teatro. Credo sia l’ultima cosa che vogliano fare. Quindi con il distributore abbiamo deciso di fissare già per l’autunno, per non perdere il tour e non farlo perdere a chi già aveva comprato il biglietto (perché il biglietto comprato vale per le prossime date, quindi nessuno perde niente). L’ultima data fatta è stata a Gallarate, il 22 febbraio. Da quel giorno che è iniziato il delirio. Avremmo avuto Piacenza, Alessandria, Casalmaggiore…».

State approfittando di questa pausa per lavorare ad altro?
«Sì, perché abbiamo un progetto io e Angelo. Siamo al primo momento della stesura, quindi su quello andiamo avanti perché non comporta spostamenti. È alla fase embrionale. Ci teniamo tantissimo ma per il momento è top secret… Che sia di buono auspicio, visto che abbiamo perso dei lavori. Io per il momento continuo con la radio. Ho altri due progetti che ora sono congelati. Siamo in balia di quello che verrà. Viviamo alla giornata».

Il libro scritto a quattro mani con Angelo come sta andando?
«È andato bene, abbiamo avuto una buona vendita. Avremmo dovuto fare delle presentazioni in questi giorni ma purtroppo siamo rimasti a piedi. Il libro comunque è uscito a ottobre, quindi è stato ben avviato. Anzi, c’è molta gente che ci manda messaggi in privato su Instagram dicendo che in questo periodo ne sta approfittando per leggere il nostro libro. La cosa ci fa molto piacere».

Voi attingete molto dalla vostra vita di coppia, di famiglia, per tirar fuori l’ilarità dei vostri sketch.
«Sì, tantissimo, questo è il nostro mestiere e in più siamo una coppia: quando possiamo diamo uno spaccato della nostra vita quotidiana trasformato in chiave comica e ironica, per far ridere, soprattutto in questo momento in cui la gente sta a casa, si annoia. Postiamo dei video su Instagram… Cerchiamo di portare un po’ di spensieratezza, ce n’è bisogno».

Ma litigate quando create? C’è qualcuno che vuole aver ragione sull’altro?
«Per fortuna no, perché abbiamo l’esperienza di aver lavorato in coppia per tanti anni, lui con Marco e io con Valeria, quindi la dinamica di coppia la conosciamo molto bene. Siamo tutti e due sulla stessa onda, comicamente, quindi non ci sono scontri ma condivisioni. Riusciamo molto a condividere le cose. Anche perché poi si prova: nessuno vuole prevalere sull’altro. Se uno ha un suggerimento lo si prova, se capiamo che non è efficace non lo si fa. Siamo molto diretti».

Il fatto di essere coppia nella vita e nella professione è un bene o dopo un po’ può stare stretto?
«Abbiamo comunque due percorsi diversi, lui hai il suo, io ho il mio. E poi insieme ne abbiamo uno. Quindi la nostra salvezza è che abbiamo anche dei percorsi singoli. Non farebbe bene a nessuno dei due, credo, lavorare perennemente insieme, anche perché è bello avere la sorpresa dello stare insieme come coppia. Se è tutto svelato, anche il lavoro, dopo un po’ bisogna trovare un escamotage. Già non è facile stare insieme in generale, figuriamoci se dovessimo fare tutto insieme».

Agata quanto si diverte con mamma e papà entrambi comici?
«Si diverte molto. È entrata appieno nel nostro mestiere: ha sviluppato il senso comico, il senso di critica, e anche l’occhio da regista. Quando facciamo delle cose ci suggerisce, ci dice “no, questa fatela così piuttosto che così” e ogni tanto ci facciamo guidare anche da lei».

Qual è il tuo modello comico?
«Sono una fan sfegatata di Anna Marchesini, sono cresciuta con lei. Non l’ho mai imitata, ho piuttosto preso spunto da lei. Credo che sia stata una delle donne più all’avanguardia e comiche del momento. Che peccato che non ci sia più… Era veramente molto avanti, forse era l’unica, una delle poche negli anni Novanta».

Dopo la proposta di matrimonio che Angelo ti ha fatto qualche settimana fa su Verissimo, come evolve la cosa?
«Sai che la televisione è pressoché finzione, no? – sorride Katia -. E anche quella proposta di matrimonio non era molto veritiera… La nostra vita procede benissimo e chi vivrà vedrà. Per il momento dobbiamo sapere se possiamo uscire di casa, figurati se possiamo programmare un matrimonio».

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