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Juninho: «Il calcio a 5 nei settori giovanili si può integrare con il calcio a 11»

In Italia la cosa viene considerata una vera e propria innovazione; in Brasile invece è diventata prassi consolidata come racconta Carlos Alberto Junior per tutti Juninho ex giocatore del Cus Ancona

ANCONA – Il calcio a 5 in molte società di calcio, a cominciare dalla Juventus tanto per fare qualche esempio, ha iniziato ad integrarsi nei settori giovanili del calcio a 11. In Italia la cosa viene considerata una vera e propria innovazione; in Brasile invece è diventata prassi consolidata come racconta Carlos Alberto Junior per tutti Juninho ex giocatore del Cus Ancona società con la quale ha vinto il campionato di serie C1 e di serie B, attuale tecnico del settore giovanile dell’Ancona Matelica.

«Il calcio a 5 a livello tecnico si può integrare senza alcun problema con il calcio a 11. In Brasile esistono due federazioni e fino ad una certa età i bambini possono giocare in due squadre senza alcun problema di tesseramento. I grandi campioni brasiliani che attualmente giocano in Europa come Neymar hanno iniziato a muovere i primi passi nel calcio a 5 per poi passare nel calcio a 11», spiega Juninho.

A livello pratico cosa può dare il calcio a 5 ad un bambino che poi prosegue nel calcio a 11? «Il calcio a 5 come disciplina di gioco insegna la velocità, l’aspetto dinamico, il movimento in genere ma anche i cambi di direzione. Nel calcio a 5 si difende bassi coprendo il pallone ma anche l’avversario cercando di occupare buona parte del terreno di gioco nel calcio a 11 spesso e volentieri le marcature sono dirette sull’avversario. In generale possiamo dire che il calcio a 5 insegna degli aspetti che spesso e volentieri vengono tralasciati nel calcio a 11 in modo particolare nella tecnica individuale. I campioni brasiliani che a volte si fanno apprezzare per i colpi da biliardo in mezzo al campo li hanno perfezionati nel calcio a 11 ma la radice proviene dal calcio a 5».

Una cosa è certa in Italia negli ultimi periodi qualcosa si sta muovendo in tal senso: «Molti club hanno iniziato un percorso condiviso con il calcio a 5 che non deve essere considerato uno sport minore. Il calcio a 5 mette delle basi che restano per tutta la vita. In Brasile, ad esempio, ci sono due federazioni il che significa che all’età di 13 anni circa ogni ragazzo è poi libero di scegliere se giocare in una squadra di calcio a 5 o in una di calcio a 11. Prima di quella scadenza può giocare in due squadre contemporaneamente».

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