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JesiServizi, i conti in rosso del Covid “salvati” dai rifiuti

Allo scorso 30 giugno perdita di quasi 350 mila euro dovuta al lockdown. Ma il Comune ristora i costi fissi sostenuti per mense e scuolabus e aumentano i ricavi del servizio igiene urbana: segno più semestrale da 34 mila euro

Centro Ambiente Campo boario jesi
Uno degli accessi al Centro Ambiente del Campo Boario, gestito da JesiServizi

JESI – Conti in rosso a causa del Covid per JesiServizi, la società partecipata del Comune di Jesi. Ma in soccorso di un bilancio appesantito, al 30 giugno scorso, da una perdita di quasi 350 mila euro dovuta alle conseguenze economiche del lockdown e dello stop dei servizi erogati, arrivano due fattori. Da un lato il ristoro da parte del Comune dei costi fissi comunque sostenuti dall’azienda per trasporto e mense scolastiche, per circa 165 mila euro. Dall’altro il previsto aumento dei ricavi dal servizio di igiene urbana, da conteggiare per altri 218 mila euro fra gennaio e giugno 2020. E dunque quel rosso si tramuta, per quanto riguarda il primo semestre dell’anno, in un segno più dal valore di poco meno di 34 mila euro. «Rettifiche non applicabili dal punto di vista strettamente contabile alla data del 30 giugno 2020- viene specificato – ma da tenere in considerazione per una proiezione dei risultati del conto economico semestrale su base annuale aderente alla realtà dei fatti».

Alla data del 30 giugno scorso la situazione contabile della JesiServizi Srl evidenzia, prende atto la Giunta, una perdita di 348.871,72 euro, non considerando le imposte. «Dati e risultati- si spiega – che presentano un disallineamento con le risultanze degli anni precedenti, soprattutto a causa del periodo di pandemia da Covid-19 e alla conseguente sospensione di alcuni servizi affidati in house dagli enti locali soci. Il periodo di fermo ha comportato una riduzione dei costi diretti ma anche un contestuale azzeramento degli introiti derivanti dai corrispettivi degli utenti».

L’amministrazione ha deciso di accogliere le richieste della stessa Jesiservizi di ristoro dei costi fissi dei servizi di trasporto scolastico e refezione sostenuti nel periodo di lock-down, per un importo complessivo di 164.681,64 euro.

«Nei mesi da marzo a giugno 2020– riferisce la partecipata- il servizio di trasporto scolastico non è stato effettuato ma la società ha dovuto in ogni caso sostenere dei costi fissi, quantificati in complessivi 105.726,64 euro». Nello stesso periodo anche il servizio di refezione scolastica ha dovuto sostenere costi fissi per 58.955,00, euro. Dato che «l’emergenza pandemica e i conseguenti provvedimenti per il contenimento del virus si configurano come evento imprevedibile in relazione alla natura del contratto e alle condizioni del mercato, che non dipendono da dolo e/o colpa di alcuna delle parti contrattuali», si ritiene pertanto «legittimo e opportuno accogliere le richieste della società Jesiservizi s.r.l. di poter avere ristoro dei costi fissi sostenuti nel periodo di mancata esecuzione di trasporto e refezione scolastica».

C’è poi da tenere conto del previsto incremento dei costi operativi della raccolta rifiuti e dunque del corrispettivo del contratto di servizio a favore di JesiServizi: 436.054 euro per l’intero anno. Lo ha stabilito il Piano Economico Finanziario del servizio integrato dei rifiuti per l’anno 2020, redatto in base al nuovo metodo tariffario che segue le procedure stabilite da ARERA. Ed è se si conteggia nel primo semestre di bilancio della JesiServizi la metà della cifra- 218.027,00 euro– che la Giunta può ritenere nei fatti la partecipata in utile, allo scorso 30 giugno, di 33.836,92 euro.

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