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Torre Erap, nessun errore: il permesso è scaduto

Il Meetup spazio libero di Jesi all'attacco dell'amministrazione: «I cittadini chiedono di valutare soluzioni alternative alla costruzione del palazzo di sette piani in via Tessitori»

Un momento dell'assemblea sulla torre erap che si è svolta di recente a Jesi

JESI – Si torna a parlare della torre Erap prevista a San Giuseppe. L’associazione Meetup spazio libero di Jesi che ha preso a cuore la questione risponde all’assessore all’Urbanistica del Comune di Jesi Mario Bucci. Bucci, infatti, di recente, aveva garantito la costruzione del “mostro di cemento”, illustrando come la data di riferimento, ovvero 30 luglio 2015, avesse una valenza triennale.

«Il permesso rilasciato all’Erap è datato effettivamente 30 luglio 2015, questa è la data citata dall’assessore Mario Bucci, ma all’Erap è stato notificato il 17 novembre 2015 ed è questo, in base alla legge, il termine iniziale per computare l’anno di tempo entro il quale avrebbero dovuto iniziare i lavori – si legge in un nota del Meetup -. Dal momento che i lavori dovevano iniziare entro un anno dal rilascio del permesso, salvo richiesta motivata di un’eventuale proroga e suo accoglimento, la scadenza è rimasta quella del 17 novembre sorso. Se fosse esatta la data indicata dall’assessore Bucci il permesso di costruzione sarebbe comunque già scaduto il 30 luglio dell’anno scorso, ancor prima del termine del 17 novembre da noi indicato. L’assessore, forse per la frettolosità della sua replica, assimila la data del rilascio, peraltro errata, con la data di inizio lavori, ma ovviamente non sono la stessa cosa». Il gruppo, che aveva organizzato un incontro informativo con i residenti del quartiere, precisa: «I tre anni di tempo di cui parla sono quelli stabiliti di norma per completare i lavori e decorrono dalla data di inizio lavori. Nel caso specifico non c’è stato nessun inizio lavori, come è noto a tutti i residenti ed agli jesini che passano di là».

Rendering della Torre Erap

Quindi il Meetup rincalza: «Senza permesso di costruzione non si può aprire nessun cantiere e l’amministrazione dovrebbe approfittare di questa situazione per rivedere meglio la sua posizione e pensare alla qualità della vita dei residenti, minacciata da un mostro lasciato in eredità dalla passata amministrazione e strenuamente difeso, stando almeno alle dichiarazioni dell’assessore Bucci, da quella che ci sta per lasciare. Le colpe dell’accaduto sono attribuibili ad alcuni soggetti politici, uno in particolare, non certamente ai residenti che sono stati illusi e ammansiti da false promesse». Ribadendo l’impegno sulla questione, il Meetup evidenzia le problematiche ormai note nel quartiere rivendicandone la vivibilità e invitando il sindaco a rivedere «valutazioni “commercialistiche” utilizzate per giustificare il suo immobilismo su questa vicenda. Le soluzioni ci sono. I cittadini chiedono di valutare soluzioni alternative alla costruzione della Torre in via Tessitori».

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