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Jesi e San Severino piangono la morte della maestra Cristina Giacanella

Aveva 64 anni e si è spenta dopo aver combattuto contro una breve quanto terribile malattia. Insegnava alla scuola "Mestica" di Jesi e sarebbe andata in pensione il prossimo anno

La maestra Cristina Giacanella

Lutto a Jesi e San Severino: stroncata da una malattia la maestra Cristina Giacanella.

La donna, 64 anni, moglie dell’imprenditore settempedano ed ex vicepresidente del consiglio regionale Fabrizio Grandinetti, da circa un anno si era trasferita con la famiglia a Jesi dove viveva e dove insegnava alla scuola elementare “Mestica”; sarebbe andata in pensione il prossimo anno.

Giacanella si è spenta lunedì 8 giugno sera dopo una breve quanto terribile malattia che non le ha lasciato scampo. La sua morte ha gettato nello sconforto la comunità di San Severino e quella di Jesi dove era apprezzata per la sua bontà e gentilezza e per la sua sensibilità.

La donna, che era anche vicepresidente del Nastro Azzurro di Macerata e in passato era stata consigliere dell’associazione Maestri cattolici, aveva scritto anche un libro su San Severino.
Giacanella, oltre al marito, lascia i figli Gaia e Oliviero; la famiglia ha deciso di proporre una borsa di studio annuale in sua memoria alle scuole primarie settempedane.
I funerali si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa della Madonna dei Lumi.

Toccante il ricordo della preside dell’Istituto Comprensivo “Lotto” – comprendente anche la primaria “Mestica” – Sabrina Valentini. «La maestra Cristina Giacanella ha dato un importante contributo alla nostra comunità educante dell’IC Lotto di Jesi: riservata, mite, pacata nei modi ha amato il suo lavoro e si è presa cura dell’educazione dei nostri alunni della pcuola Primaria “Mestica” con professionalità e dolcezza amorevole».

Tanti anche i ricordi dei colleghi. «Una grande donna di fede dove in tutto c’era l’amore nella famiglia; tra gli amici, i colleghi, tra i banchi di scuola che amava tanto. Sapeva sempre tirare fuori il positivo dai suoi ragazzi – le parole della maestro Luigi Reccia -. Sapeva sempre donarti il sorriso nonostante la sua malattia. È stata una grande gioia incontrarla: mi ha insegnato che devi sempre amare, perché l’amore vince sempre. Questo era il suo motto: l’Amore».

«Il sorriso che l’accompagnava sempre emanava anche dai suoi occhi sinceri e affettuosi. Una maestra esperta e umile, una collega divertente e gentile. Una grande perdita per tutti noi» il ricordo della maestra Maria Chiara Barchi.

«Era una maestra gentile che metteva sempre tanta passione e tanto amore in tutto quello che faceva – le parole della collega Chiara Trillini -. Era pacata e dolce con i suoi alunni, aveva sempre per tutti una parola di incoraggiamento; non l’ho mai sentita urlare in classe. Una gran signora. Era anche simpatica: spesso raccontava episodi divertenti o modi di dire in maceratese. Te ne sei andata via così come sei entrata a far parte del gruppo, in silenzio, in riservatezza e con eleganza».

«Una leggerezza, una pacatezza nel relazionarsi capace di infondere calma e serenità a chi le era vicino, soprattutto ai bambini. Una leggerezza che racchiudeva una grande profondità d’animo e una grande capacità di entrare nel cuore dell’altro – il ricordo della maestra Cristina Longhi -. Entrata tra di noi in punta di piedi e in punta di piedi se n’è andata via: leggera come il battito d’ali di una farfalla».

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