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No Tax Zone per le nuove imprese

L'amministrazione Bacci conferma il provvedimento volto a sostenere le nuove attività che si insediano in centro e nei borghi storici. Tasse azzerate per i prossimi tre anni, con un occhio di riguardo alle persone che hanno perso il lavoro

Uno scorcio di via Pergolesi a Jesi

JESI – Tasse comunali azzerate per i prossimi tre anni, anche per le attività del commercio e dell’artigianato sorte nel 2016. Lo ha deciso la Giunta Bacci, che ha inteso confermare il provvedimento volto a sostenere quanti, con coraggio e determinazione, hanno deciso di aprire una nuova attività in una fase economica tutt’altro che agevole. Il provvedimento si sostanzia in un contributo più o meno di pari importo alle imposte comunali che i nuovi soggetti devono versare nei primi tre anni di apertura.

A beneficiarne saranno, in via prioritaria, le attività che si sono insediate in centro o nei borghi storici così come individuati dal Piano Regolatore (San Giuseppe, Prato, via Roma, zona via Gramsci, ecc). Il contributo è di complessivi 1.500 euro, pari alla media stimata della tassazione locale per numerose tipologie di negozi e laboratori. Per la definizione della graduatoria, saranno attribuiti punteggi maggiori alle nuove attività avviate da donne, giovani fino a 35 anni o soggetti che hanno perso lavoro. Qualora, come è probabile, le domande presentate dalle attività ricadenti in centro e nei borghi storici non esaurissero l’intera dotazione finanziaria del bando – che è pari ad oltre 30 mila euro – i benefici saranno estesi a tutte le attività sorte nelle altre parti della città.

Ad oggi sono 37 le nuove attività produttive di Jesi che sono state ammesse ai contributi. Per 20 di esse, insediate nel 2014, si è già proceduto alla liquidazione delle prime due annualità. Per le restanti 17, attivate nel corso del 2015, si stanno completando le procedure ed i controlli per la liquidazione anche in questo caso delle prime due annualità. Si precisa che, relativamente alle attività artigianali, il bando prende in considerazione quelle di produzione di beni, ivi compreso l’artigianato artistico, e quelle del settore alimentare (pizzeria, rosticceria, pasta fresca, ecc.), restando escluse le imprese rientranti nella definizione di artigianato di servizi, salvo quelle che svolgono attività di realizzazione di siti web.

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