Attualità

Nadia Fusini e le “palombare” nelle tenebre del male

La docente di letteratura Inglese alla Scuola Normale Superiore di Pisa, a Jesi, venerdì 24 marzo. Suo il seminario su "Il pensiero delle donne contro la violenza" nell'aula Magna dell'Istituto di Istruzione Superiore “Galilei” all'interno della rassegna "Frammenti dal Novecento"

JESI – «Mi direte: non solo le donne si sono interrogate in quegli anni su ciò che stava accadendo; anche gli uomini l’hanno fatto. E io risponderò che queste tre donne (Simone Weil, Rachel Bespaloff, Hannah Arendt) in particolare sono scese come palombare nelle tenebre del male assoluto, affrontando nel pensiero l’abisso della violenza smisurata che segnò il cuore dei loro anni. Hitler e l’hitlerismo ponevano questioni alla mente, al cuore e alla carne, che queste tre donne seppero sostenere. Seppero cioè, nel loro pensiero e nella loro esistenza, rispondere di contraddizioni strazianti, che mettevano il pensiero di fronte all’impensabile. Perché donne? Lo seppero fare, intendo dire, proprio perché donne? Risponderei di sì, e non per orgoglio femminista». Queste sono le parole di Nadia Fusini, la docente di letteratura Inglese alla Scuola Normale Superiore di Pisa che venerdì 24 marzo arriva a Jesi all’Istituto di Istruzione Superiore Galilei. “Il pensiero delle donne contro la violenza” il titolo del seminario proposto agli studenti e ai docenti a partire dalle ore 15. L’incontro con crediti formativi, fa parte della rassegna “Frammenti dal Novecento”, promossa dal Galilei. (per info: http://www.iisgalileijesi.it/)

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