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Jesi sotto la neve, gli spalatori volontari al lavoro

Si tratta di rifugiati del Progetto Sprar, una decina, divisi in due squadre. Si adoperano per ripulire le scalinate di accesso al centro e quelle della parte storica della città dove i mezzi meccanici non riescono ad arrivare

Spalatori volontari
Gli spalatori volontari impiegati in via Mura Occidentali

JESI – È un po’ come combattere contro i mulini a vento quando la neve continua a cadere in modo incessante. Ma loro ce la stanno mettendo tutta per rendere un servizio alla città che li ospita così come avevano già fatto durante le nevicate che imperversarono nel 2012.

Spalatori volontari
Residenti a Jesi sono rifugiati del Progetto Sprar

Sono gli spalatori volontari del Progetto Sprar, i rifugiati, impegnati a sgomberare dalla neve, che nasconde il ghiaccio accumulato, tutte le scalinate di accesso al centro cittadino.

Hanno iniziato in via Chiappetti, punto strategico per arrivare alle Poste centrali, e collegamento tra via Mura Occidentali e corso Matteotti con viale della Vittoria e via San Francesco, poi si occuperanno di quella che da Corte Bettini scende verso il Parco del Vallato.

Spalatori volontari
Si occupano di sgomberare dalla neve le scalinate di accesso al centro

In programma anche il tratto che da porta Mazzini scende verso via Castelfidardo e le “scalette della morte” in costa Mezzalancia, per piazza Baccio Pontelli e porta Valle.

Tutti quei tratti, comunque, soprattutto nel centro storico, dove è difficile arrivare con i mezzi meccanici e che debbono in qualche modo essere ripuliti, almeno momentaneamente, per permettere ai residenti e ai pedoni di passarvi in sicurezza.

Spalatori volontari
Sono una decina divisi in due squadre

Gli spalatori volontari sono una decina – seguiti da un addetto comunale per la pianificazione del lavoro da svolgere – e formano due squadre.

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