Attualità

Dalla città ai borghi. Lo sguardo del Fai sul territorio

Sabato 25 e domenica 26 le Giornate di Primavera. Anche il Gruppo Jesi e Vallesina del Fondo Ambiente Italiano scende in campo e la responsabile locale Marta Amata spiega gli appuntamenti e i luoghi coinvolti in una riflessione più ampia sul paesaggio come patrimonio e bene di tutti

La Cartiera Albanesi di Jesi, uno dei luoghi Fai per le Giornate di Primavera

JESI – A febbraio, il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini aveva proclamato il 2017 come “L’anno dei Borghi”, prevedendo di realizzare gli stati generali degli stessi, nel mese di maggio. È in questa direzione, e con l’intento di portare all’attenzione del pubblico il territorio limitrofo oltre alla città di Jesi, che sta lavorando il gruppo “Fai di Jesi e Vallesina”, che nasce nel 2010 su proposta del delegato Luca Tombari, diventato poi responsabile, e che dal 2015 è guidato da Marta Amata. «Siamo circa trecento, una trentina i volontari attivi, che si riuniscono una volta al mese per condividere idee e progetti – dice Amata -. La scelta del nome del Gruppo definisce in maniera inequivocabile l’ambito territoriale di intervento in cui ci vogliamo muovere, ovvero la Vallesina. Uno degli obiettivi è infatti racchiuso proprio in questo: spostare l’attenzione dalla città al territorio che ci circonda, obiettivo complesso, sul quale però stiamo cercando di lavorare con una certa continuità. La collaborazione con l’amministrazione comunale di Jesi è costante, ma abbiamo l’obbligo, in un territorio come il nostro, fatto di borghi e di eccellenze diffuse, di aprire lo sguardo a nuove idee e collaborazioni. La conformazione e la storia lo chiedono. D’altra parte l’obiettivo principale che il Fai-Fondo Ambiente Italiano persegue da anni è conoscere, per amare e curare il patrimonio artistico e naturale».

Amata, per far amare occorre far conoscere. Come avete imparato a parlare alla gente di arte, architettura…
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Il modo migliore che la Fondazione ha creato per parlare alla gente è tramite i visi sorridenti, entusiasti e tesi degli oltre 210mila Apprendisti Ciceroni che si sono avvicendati negli anni. È attraverso i loro racconti che i visitatori arrivano in luoghi sconosciuti, abbandonati o che fanno parte della nostra quotidianità, ma possono essere scoperti con un nuovo sguardo. Credo che questo sia il vero progetto vincente e che rende più fresco, immediato e piacevole ogni bene che apriamo. Accanto all’impegno con le scuole, c’è l’esperienza dei tanti volontari fatta nelle piazze, in eventi importanti come le Giornate FAI di Primavera, arrivate alla 25esima edizione con più di mille luoghi aperti in tutta Italia e il coinvolgimento di 7500 persone. È dal contatto diretto con le persone che si imparano le migliori strategie comunicative».

In questi anni cosa vi hanno chiesto e chiedono le persone?
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Qualche tempo fa, mi raccontava un responsabile dell’area milanese del Fai, che molte persone chiamavano il centralino dell’ente chiedendo “Cosa posso fare?”. Credo che la gente abbia voglia di sentirsi partecipe di una Fondazione che, non a caso si chiama FAI non come acronimo, ma come voce del verbo “fare”. La Fondazione si occupa di 56 beni in tutta Italia, di cui 35 aperti regolarmente, 6 in restauro e 16 tutelati da noi. L’acquisizione di nuovi beni, spesso da lasciti, è ponderata e legata a seri progetti di conservazione e di cura. Le persone riconoscono nell’ente un esempio, e hanno piacere nel dedicare il loro tempo o donare, anche una piccola cifra, per progetti concreti. Ancora meglio se decidono di iscriversi, dando un importante contributo continuativo».

Come si trasmette “il bello”,”il brutto” nell’arte e nel paesaggio ai bambini? Che linguaggio usate? Come si coltiva il loro spirito critico?
«Come ho già detto prima, il lavoro con le scuole, impegnativo e entusiasmante, è la base di tutti i progetti. I nostri volontari studiano e preparano i testi che vengono poi trasmessi ai ragazzi. C’è una sezione apposita della Fondazione chiamata “FAIscuola” che studia e calibra i progetti proprio in base alle esigenze e ai tempi scolastici: dalle gite nei beni da noi tutelati, ai campi, alle “Mattinate per scuole”. Quest’ultimo è l’evento nazionale principale dedicato agli istituti: ogni fine novembre, durante l’orario scolastico, gli studenti possono visitare un bene aperto vicino a loro grazie alla guida degli Apprendisti Ciceroni. Ragazzi raccontano ad altri ragazzi la storia di luoghi, magari non sempre fruibili oppure decisamente nascosti. I bambini seduti a terra nello “Studio del Sindaco”, come accade anche a Jesi, con lo sguardo verso il soffitto dipinto dell’ufficio del primo cittadino, descrive alla perfezione il nostro intento. Bambini e ragazzi devono fare questo tipo di esperienze. Loro hanno già, soprattutto i più piccoli, la curiosità necessaria per rimanere a bocca aperta davanti al nuovo, al nascosto, a ciò che non sono abituati a vedere quotidianamente. Allo stesso tempo gli Apprendisti Ciceroni imparano a rapportarsi con ragazzi o bambini e imparano, soprattutto i più grandi, a calibrare il racconto in base alle diverse esigenze. Come al solito l’assistenza e la preparazione dei volontari è alla base di ogni progetto».

Il patrimonio artistico e paesaggistico italiano di cosa ha bisogno? Qualche esempio virtuso…
«Sicuramente di conoscenza e cura e di progetti lungimiranti che permettano di consegnare il patrimonio ai nostri figli meglio di come lo abbiamo trovato, o almeno allo stesso modo. Questo ruolo non spetta certo alle fondazioni o alle associazioni, che hanno, invece, il compito di concentrarsi su progetti specifici e portarli a termine. Sono da esempio tutti i beni FAI: il “Bosco di San Franceso” ad Assisi, il più vicino a noi o il progetto di “Punta Mesco” in Liguria, che aprirà credo a fine estate».

E nel nostro territorio?

Cartiera Albanesi a Jesi in una foto d’epoca

«Quest’anno abbiamo scelto la cartiera Albanesi come esempio di archeologia industriale che ha trovato nuova vita e una continuità di utilizzo grazie ad una interessante realtà, quella della Scuola Internazionale di Comics. “Carta incanta…tra archeologia industriale e professioni digitali future”, è infatti il titolo delle Giornate FAI di Jesi. Da un breve discorso sullo sviluppo industriale della città fino agli usi diversi che l’edificio ha avuto nel tempo (tipografia, filanda, cartiera, scuola), gli Apprendisti Ciceroni accompagneranno i visitatori in un percorso sconosciuto ai più, grazie alla mostra fotografica allestita dalla scuola. Con la collaborazione del fotografo Maurizio Paradisi, il cui studio si trova al piani terra della cartiera, di Center Tecnica e della famiglia Albanesi abbiamo affiancato scatti storici e foto contemporanee del luogo per carpirne lo spirito che si è tramandato nel tempo. Negli stessi giorni apriremo poi la vicina chiesa di Santa Maria del Piano, in collaborazione con l’Archeoclub di Jesi, fulcro dello sviluppo del quartiere e interessante per la presenza di importanti reperti archeologici».

In questa edizione 2017 i “Ciceroni” sono gli studenti del liceo scientifico e linguistico “Leonardo Da Vinci”, del liceo classico “Vittorio Emanuele”, dell’ITCG “Cuppari”, e dell’IIS “Galilei”. Questi gli orari di apertura: cartiera Albanesi, 10:00/12.30 – 15:00/18:30 sabato e domenica; chiesa di Santa Maria del Piano, sabato 10:0/12:30- 15:00/18:00 domenica 15:00/18:30

Una delle opere esposte nel convento di Santa Caterina a Cupramontana

Nelle Giornate di Primavera, sabato 25 e domenica 26 marzo, sono aperte anche le grotte di Santa Caterina a Cupramontana che ospitano per l’occasione trenta fra incunaboli e cinquecentine provenienti dall’Eremo dei Frati Bianchi e da quello dei Frati Neri. Gli Apprendisti Ciceroni della scuola secondaria dell’Istituto comprensivo “Luigi Bartolini” guideranno i visitatori nella storia del convento di Santa Caterina e delle sue grotte fino alla visione di questi rari e preziosi testi stampati fra il 1400 ed il 1500.
(Orari sabato e domenica: 10:00/12:30 – 15:00/18:30; visite in lingua inglese e francese: solo sabato 11:00/12:30 – 15:00/17:00).

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