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Inquinamento nelle Marche, i dati di Legambiente sul 2019: male Fano e Macerata

Sono andate oltre i limiti di legge rispettivamente per polveri sottili e ozono. Preoccupante anche la situazione a Pesaro e ad Ascoli Piceno, per Pm10 e ozono. E anche il 2020 non inizia bene. Ecco i numeri del report Mal'aria

inquinamento, città
Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Legambiente ha stilato Mal’aria, il suo report annuale sull’inquinamento atmosferico in città: il 2019 ha visto anche le Marche tra le vittime dello smog. Fano, Macerata, Pesaro e Ascoli Piceno i centri urbani con i dati più preoccupanti.

Fano, nella centralina via Monte Grappa, ha superato il limite delle polveri sottili per 36 giornate (50 microgrammi/metro cubo è il valore massimo permesso) su 35 consentite dalla legge. Male anche Pesaro, che per poco non ha raggiunto il limite previsto dalla legge, registrando 33 sforamenti totali.

Nei primi 22 giorni di gennaio 2020, inoltre, sono già preoccupanti gli sforamenti registrati da alcune centraline di monitoraggio: Pesaro (13), Fano (11), Jesi (7), Ancona Cittadella (5), Falconara Alta (5). Dati che confermano un livello complessivo regionale ancora di elevata criticità.

Per quanto riguarda l’ozono, a Macerata la centralina di Collevario nel 2019 ha registrato il superamento del limite di 25 giorni annui consentiti dalla legge con 28 sforamenti totali, con una concentrazione superiore a 120 microgrammi/metro cubo (calcolato sulla media mobile delle 8 ore). Non va meglio ad Ascoli Piceno: la centralina Monticelli ha registrato 25 giorni di superamento. 

L’ozono troposferico è un gas che si forma d’estate, principalmente nelle zone rurali, attraverso reazioni chimiche di gas precursori come gli ossidi d’azoto e i composti organici volatili. Dopo le polveri sottili, è l’inquinante atmosferico che per tossicità e per i livelli di concentrazione che possono essere raggiunti incide maggiormente sulla salute umana.
Gli inquinati monitorati dalle campagne di Legambiente PM10 ti tengo d’occhio e Ozono ti tengo d’occhio si basano sull’analisi dei dati forniti dai siti dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA) che hanno tenuto conto delle sole centraline urbane (sia di fondo urbano che di traffico) delle città.

«L’emergenza polveri sottili e ozono nelle nostre città è sempre più cronica e a pagarne lo scotto, oltre all’ambiente, sono i cittadini in termini di salute e di qualità di vita» commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche. «Per questo bisogna contrastare l’inquinamento in maniera efficace attraverso soluzioni da attuare in tempi strettissimi. E ancora: «Innanzitutto è indispensabile programmare la conversione ad una nuova mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, riducendo drasticamente il numero di auto private circolanti attraverso una serie di restrizioni e fiscalità. Nell’ambito di una politica di prevenzione dell’inquinamento è fondamentale, inoltre, potenziare il trasporto sul ferro, migliorare il servizio di trasporto pubblico – che va indirizzato verso le motorizzazioni elettriche – e adottare politiche in generale più decise a favore dei veicoli elettrici, che maggiormente necessitano di stimoli e sostegno. Occorre, inoltre, investire nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria e dell’agricoltura, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano. Chiediamo, dunque, alle istituzioni regionali di avere coraggio e di essere coerenti e lungimiranti nelle politiche ambientali e di mobilità».

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