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Alla Politecnica la lezione con il più grande pianoforte al mondo

Si tratta di un gioiello composto da 15mila pezzi e realizzato a mano da Luigi Borgato. E proprio l'artigiano veneto, uno dei più importanti maestri costruttori, sarà il protagonista di un incontro che rientra nell'ambito del corso di perfezionamento in Ingegneria Applicata agli Strumenti Musicali dell'ateneo dorico

ANCONA – Il Salone Polifunzionale dell’Università Politecnica delle Marche ospita una lezione live di Luigi Borgato, uno dei più importanti maestri costruttori di pianoforti. L’appuntamento venerdì 3 maggio, alle ore 9. L’evento, aperto al pubblico, rientra nell’ambito del Corso di Perfezionamento in Ingegneria Applicata agli Strumenti Musicali che si rivolge a studenti, artigiani, professionisti del settore e appassionati di musica, interessati ad approfondire le conoscenze nel campo del restauro, manutenzione e costruzione di strumenti musicali o di parti di essi.

Luigi Borgato incentrerà la sua lezione sulla sua ultima creazione: il Grand Prix 333. Si tratta di un pianoforte modello gran coda che con i suoi 50 cm in più rispetto agli altri e con i suoi 3 metri e 33 cm complessivi rappresenta il più grande pianoforte al mondo.
Un gioiello composto da 15mila pezzi e costruito interamente a mano con grande sapienza artigianale da Borgato e sua moglie Paola Bianchi. Strumenti da concerto e di concezione innovativa, apprezzati dai più grandi pianisti di livello internazionale.

Le Marche sono la regione italiana con la più alta concentrazione di imprese e addetti nella produzione di strumenti musicali. Qui risultano 99 imprese attive con 815 addetti, questi ultimi sono il 40% del totale nazionale (dati Censimento ISTAT dell’Industria e dei Servizi  2011).
La seconda regione per presenza di addetti nel settore è la Lombardia con 357 addetti (17,5% del totale). La dimensione media delle imprese del settore è inferiore a quella del manifatturiero a causa dell’assenza di imprese di grandi dimensioni.

Oltre alla produzione di strumenti musicali in senso stretto, è presente nelle Marche un numero consistente di imprese che svolge attività produttive in ambiti “contigui” a quello degli strumenti musicali (come gli apparecchi di amplificazione).
Al censimento 2011 gli addetti a questo settore risultavano 558, pari al 22,6% del totale nazionale.

«Una regione così attiva non poteva non puntare sulla formazione di chi lavora nel distretto degli strumenti musicali, proprio per questo motivo l’Università Politecnica delle Marche ha avviato il corso di perfezionamento in “Ingegneria negli strumenti musicali”», spiega in una nota l’ateneo.

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