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“No” all’inceneritore a Tolentino. Pezzanesi a Bisonni: «Superficialità su forno crematorio»

La Provincia ha dato parere negativo di compatibilità ambientale per la costruzione della struttura. Botta e risposta tra il consigliere regionale e il sindaco di Tolentino

Immagine di repertorio

TOLENTINO – Parere negativo di compatibilità ambientale per la costruzione dell’inceneritore a Tolentino. Il 4 febbraio si è svolta, presso la sede della Provincia di Macerata, la conferenza di servizi alla presenza dei rappresentanti del comune, dell’Asur, dell’Arpam, dell’ASSM SPA di Tolentino e dei vigili del fuoco per esaminare nel dettaglio la richiesta di realizzazione dell’impianto di incenerimento ed effettuare la valutazione della compatibilità ambientale con il sito specifico individuato.

La proposta era stata avanzata, nel 2018, dalla ditta Biorecovery srl di Falconara Marittima per la realizzazione di un impianto destinato al recupero di fanghi biologici tramite essiccamento e successiva termovalorizzazione in contrada Cisterna a Tolentino. Un impianto che avrebbe avuto la capacità di smaltimento della metà del Cosmari.

Il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari

Al giudizio di parere negativo unanime sulla compatibilità ambientale dell’impianto durante l’incontro in Provincia ha contribuito il fatto che nel contesto del luogo individuato si trovano insediamenti di carattere commerciale e anche di natura residenziale, ricreativa e perfino scolastica. Soddisfazione da parte del presidente Antonio Pettinari.

«Nella nostra provincia c’è un sistema che funziona e anche per quello che riguarda il settore dei rifiuti c’è un ottimo connubio tra le istituzioni locali, il Cosmari e i cittadini che fanno la raccolta differenziata. Siamo virtuosi, abbiamo delle aree straordinarie, che dobbiamo tutelare, che non sono compatibili con insediamenti di questo genere – ha commentato il presidente -. La decisione presa unanimemente è in perfetta coerenza con le prese di posizione assunte e più volte espresse sia in consiglio provinciale che all’ATA (Assemblea Territoriale Ambito) e su cui concordano anche tutti i sindaci; inoltre il Consiglio non ha nemmeno approvato l’individuazione di eventuali siti per la realizzazione di impianti di incenerimento».

Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi

Anche il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ha sempre ribadito la sua contrarietà alla costruzione del nuovo impianto di trattamento dei fanghi biologici per la successiva termovalorizzazione.

«Per quanto di nostra competenza, in tutte le sedi, abbiamo espresso il nostro parere negativo motivandolo con tutti gli argomenti, sia di legge che di natura ambientale alla realizzazione sul nostro territorio comunale di un inceneritore – ha sottolineato il sindaco -. Tra i motivi anche la vicinanza con le scuole e con altri luoghi con un’alta densità abitativa e sensibili come l’ospedale, oltre anche ai nuovi insediamenti sportivi, come ad esempio il nuovo circolo tennis, senza dimenticare la presenza con i propri impianti del Cosmari».

«Abbiamo evidenziato – aveva chiarito il primo cittadino – che la nuova azienda verrebbe a sorgere e a operare a meno di 30 metri dalla delimitazione del centro abitato, a meno di 350 metri dal centro commerciale La Rancia dove hanno sede varie attività commerciali, industriali, artigianali e di servizio, oltre all’Istituto d’istruzione superiore Filelfo, a meno di 200 metri di vari opifici, in alcuni dei quali è anche stata realizzata l’abitazione del custode, a meno di 100 metri da nuovi insediamenti produttivi che prevedono anche una ”Accademy” per la formazione professionale e a una distanza inferiore ai 2 chilometri della zona oggetto di variante urbanistica parziale approvata definitivamente dal Consiglio comunale, classificata, in virtù della citata variante nel vigente PRG, zona di ristrutturazione urbanistica periferica che prevede una destinazione prettamente residenziale e in particolare per l’edilizia residenziale pubblica.

A tal proposito si ricorda la realizzazione, in corso, degli alloggi, in zona Rancia, in sostituzione delle Sae, il cui progetto, essendo un polo sociale, prevede anche asili e spazi ricreativi. Vicino al luogo identificato anche la multisala Giometti, il Tolentino retail park, le scuole primarie Don Bosco e il villaggio container. Attualmente sono circa 3.200 le persone che risiedono abitualmente a ridosso della zona individuata per la costruzione dell’inceneritore, circa 282 famiglie, a cui si aggiungono 239 aziende per un totale di 2.103 dipendenti».

Diversamente il comune di Tolentino sta invece vagliando l’idea di dare vita a un forno crematorio nelle vicinanze del cimitero cittadino e il sindaco Pezzanesi ha risposto al consigliere regionale dei Verdi Sandro Bisonni che si è detto «sgomento» in merito alla notizia.

Il consigliere regionale dei Verdi Sandro Bisonni

«Solo il consigliere Bisonni può paragonare le due cose quando il corpo umano ha un’etica e un rispetto ben diverso – le parole del sindaco -. Molte persone della nostra comunità manifestano la volontà di essere cremate e i luoghi per farlo si trovano o a Perugia o ad Ascoli Piceno e San Benedetto. Le nuove e moderne tecnologie garantiscono una pratica che noi stiamo portando avanti con tutti i crismi e la sensibilità del caso senza dimenticare il rispetto dell’ambiente. I cimiteri sono ormai diventati “città” e il loro continuo sviluppo a livello urbanistico comporta un ampliamento degli spazi e per questo dobbiamo dare ai cittadini un servizio a 360 gradi per una gestione sensibile dell’aspetto del dopo vita. Senza dimenticare appunto che, con le nuove tecnologie, il calore disperso dalla cremazione stessa viene “recuperato” e tramutato in energia elettrica. Mi dispiace che un consigliere regionale parifichi un rifiuto di mercurio o nichel a una cosa completamente diversa. Questo dimostra la superficialità nel trattare argomenti importanti e la dice lunga su come la politica mette sul tavolo le problematiche in modo sommario».

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