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Incendio a Spiaggia Bonetti: perizia sui resti carbonizzati, la Procura cerca tracce di accelerante

Il pm Marco Pucilli affiderà due consulenze: una ad un esperto di sicurezza specializzato in chimica industriale e l'altra ad un carabiniere del Ris per esami di laboratorio. Serviranno a chiarire le cause del rogo che la notte tra il 29 e il 30 maggio ha distrutto lo chalet a Portonovo

La struttura dopo l’incendio

ANCONA – Due esperti per analizzare i resti carbonizzati del bar-ristorante Spiaggia Bonetti distrutto dalle fiamme la notte tra il 29 e il 30 maggio scorso, a Portonovo.

Li incaricherà il pm Marco Pucilli per capire le cause del rogo. L’affidamento ci sarà venerdì. Uno è un ingegnere esperto di sicurezza e specializzato in chimica industriale mentre l’altro è un carabiniere del Ris che effettuerà esami di laboratorio. Andranno a fondo su diversi resti della struttura andata in fiamme e individuati dai carabinieri della Scientifica e da quelli del Norm durante il sopralluogo in spiaggia subito dopo l’incendio.

Il titolare Paolo Bonetti con i carabinieri e l’assessore Stefano Foresi passato la mattina dell’incendio

La Procura cerca tracce di accelerante che, se verranno trovate, potranno chiarire la natura del rogo. I reperti sono stati portati via dal luogo dell’incendio e sono i resti dell’arredo del bar-ristorante che il titolare, Paolo Bonetti, aveva rifatto nuovo la scorsa estate. Dalla relazione dei vigili del fuoco, già consegnata alla Procura, non è stato possibile stabilire le cause dell’incendio e quindi dire se sia stato di natura accidentale oppure dolosa.

I rilievi dei carabinieri e del vigili del fuoco

Le indagini continuano a 360 gradi. L’area interessata dalle fiamme continua ad essere sotto sequestro mentre lo stabilimento invece, che non ha subito danni, è aperto regolarmente. Gli inquirenti attendono anche un riscontro sul bagliore che è stato ripreso da un impianto di videosorveglianza privato e che collocherebbe le fiamme che hanno distrutto il bar-ristorante di Spiaggia Bonetti poco prima della mezzanotte.

L’incendio era stato scoperto la mattina del 30 maggio, attorno alle 6.30. Era stato un addetto alle bibite, arrivato all’alba per la consegna, ad accorgersi per primo e dare l’allarme ma della struttura c’era rimasto già ben poco.

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