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Inaugurato il “Punto Luce” di Save the Children in piazza Palatucci

Il centro, che offre opportunità educative ai bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, è il primo aperto nelle Marche e il 22esimo in Italia nell’ambito della campagna Illuminiamo il futuro per contrastare la povertà educativa

ANCONA- Taglio del nastro questa mattina (27 settembre) in piazza Palatucci del nuovo “Punto Luce” di Save the Children, il centro che offre opportunità educative ai bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni. Si tratta del primo punto educativo aperto nelle Marche, il 22esimo in Italia nell’ambito della campagna Illuminiamo il futuro, lanciata nel 2014 per contrastare la povertà educativa. Gli spazi sono stati messi a disposizione gratuitamente dal Comune di Ancona e saranno gestiti da Save the Children in collaborazione con la cooperativa sociale La Gemma. Le attività dedicate a bambini e ragazzi sono gratuite e supportate da educatori: sostegno allo studio, attività culturali e sportive, laboratori di informatica, di teatro, di fumetto, di musica, invito alla lettura e educazione alle nuove tecnologie e all’utilizzo di internet.

Taglio del nastro

All’inaugurazione erano presenti il sindaco Valeria Mancinelli, l’assessore alle Politiche sociali Emma Capogrossi, l’assessore alle Politiche Educative Tiziana Borini, la responsabile dei programmi Italia-Europa di Save the Children Raffaella Milano, la presidente della cooperativa La Gemma, Orietta Zitti e i bambini di due classi quinte della scuola elementare Faiani. L’obiettivo del Punto Luce è di coinvolgere chi non ha la possibilità, magari per motivi economici, di frequentare attività extrascolastiche di qualità. Possono iscriversi i ragazzi tra i 6 e i 16 anni.

Nella foto da sx: Orietta Zitti, presidente cooperativa La Gemma; Raffaella Milano, responsabile progetti Italia-Europa Save the Children; il sindaco Valeria Mancinelli e l’assessore alle Politiche sociali Emma Capogrossi

«Con il Punto Luce di Ancona, il primo della regione, arricchiamo ulteriormente la rete di luoghi dedicati all’apprendimento e allo sviluppo dei talenti dei bambini. L’obiettivo di questi centri è di offrire la possibilità di scoprire e approfondire le proprie passioni e potenzialità, a prescindere dal luogo in cui sono nati e dalle condizioni finanziarie della loro famiglia. Qui potranno essere accompagnati nello studio, frequentare laboratori artistici e fare molte altre attività. Avranno accesso a opportunità che ad alcuni sarebbero, altrimenti, precluse. Cerchiamo di dar loro gli strumenti per perseguire i propri sogni e costruirsi un futuro- afferma Raffaella Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children-. Essendo in piazza Palatucci, il centro porta nuova vita alla zona per questo anche i residenti sono contenti. C’è un bellissimo anfiteatro da poter utilizzare per le attività dei ragazzi».

Il sindaco Valeria Mancinelli

Il centro oltre ad offrire attività educative permette di riqualificare anche la zona, spesso luogo di bivacchi. «Il Punto Luce nasce nel cuore del centro storico. Grazie a questa presenza vogliamo anche ridare vivacità, luce appunto, a una piccola piazza, dimostrando che prendersi cura dei singoli diventa benessere per l’intera comunità – commentano il sindaco Valeria Mancinelli e l’assessore Emma Capogrossi-. La scelta di Save The Chilldren di collocare un Punto Luce nella nostra città premia una strategia più ampia, quella che portiamo avanti giorno dopo giorno, con le nostre strutture comunali e la rete di associazioni: il nostro obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno, di avere cura delle fragilità, di sostenere i bambini e le famiglie che ne hanno bisogno».

DATI- Nelle Marche il numero dei ragazzi che non partecipano ad attività culturali e ricreative è pari al 58%, in linea con la media nazionale, attestata al 60%. Nel 2016 più di 2 bambini e ragazzi marchigiani su 3 – tra i 6 e i 17 anni di età – non sono mai andati al teatro o a visitare monumenti o siti archeologici; 3 su 4 a un concerto; la metà non ha visitato mostre o musei; 1 su 3 non ha fatto sport con assiduità; 1 su 2 non ha letto nemmeno un libro; il 22% non ha utilizzato internet. Nell’insieme, il 57% dei minori nella fascia d’età indicata non ha svolto 4 o più delle attività menzionate. A essere colpiti dalla povertà educativa sono soprattutto quei bambini le cui famiglie affrontano condizioni socio-economiche svantaggiate.

Nelle Marche 1 minore su 4 – circa 78.000 bambini e adolescenti – vive in condizioni di povertà relativa, una percentuale tra le più elevate in Italia che nell’insieme segna una media del 20,2%. La povertà educativa, inoltre, inizia già a scuola, quando è negata ai bambini la possibilità di usufruire di opportunità importanti per la loro crescita: più della metà degli alunni marchigiani (58%) non usufruisce della mensa scolastica (il 48% in Italia), solo il 17% dei bambini può andare al nido (13% la media nazionale), circa 3 classi su 4 nella scuola primaria non offrono il tempo pieno. Sotto il profilo della dispersione scolastica però, le Marche rappresentano una regione virtuosa, con un tasso dell’11% di abbandono pari a quello UE e inferiore di 3 punti rispetto alla media nazionale (14%).

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