Attualità

In Itinere dona pannelli solari in Siria

L'associazione, formata da un gruppo di giovani provenienti da Falconara Marittima, da Jesi e vari comuni della Vallesina, ha donato dispositivi per il riscaldamento a due nuclei familiari in Siria, dopo le missioni in America Latina, in Africa e in Groenlandia

I pannelli radianti installati in Siria

Ancora un progetto tra avventura e solidarietà dell’associazione culturale In Itinere, un gruppo di giovani, provenienti da Falconara Marittima, da Jesi e vari comuni della Vallesina. Li avevamo lasciati pochi mesi fa tra Perù e Bolivia, a donare quadri radianti ad energia solare e scarpe ortopediche per i bambini di strada nella casa famiglia “Qosqo Maki” a Cusco e poi in arrampicata sull’antica via degli Inca a Machu Picchu, fino all’emozionante tappa finale del loro viaggio al Salar de Uyuni, il deserto salato più grande del mondo. Come sempre nei loro viaggi, In Itinere tenta di rendere parte di quanto assimilato dai profumi, sensazioni, lingue, canti e rumori dei vari posti incontrati, donando qualcosa in cambio: in Patagonia in un orfanotrofio argentino scarpe ortopediche per bambini, nell’Africa nord occidentale a genti marocchine abiti in buono stato, e nel 2015 nell’isola di Angmassalik in Groenlandia hanno donato pannelli radianti alla Fondazione La Casa Rossa dell’Italiano Robert Peroni, un centro di assistenza per giovani Inuit allo sbando o dipendenti da droga e alcol, diventato presto un importante progetto di turismo sostenibile.

Il nuovo progetto, concretizzatosi alcuni giorni fa, ha visto l’associazione In Itinere donare due pannelli per il riscaldamento a due nuclei familiari dentro la Siria. Un progetto sviluppato insieme ad Onsur Italia, realizzato anche grazie all’aiuto delle ong Ataa e Beyaz Eller impegnate quotidianamente nei campi profughi al confine tra Turchia e Siria.

«E’ stato davvero emozionante portare a termine questo progetto – spiega il presidente di In Itinere, Luca Ceccarelli – e ringrazio Ahmad Amer Dachan, un carissimo amico, che con tanti altri volontari dell’associazione no profit Onsur Italia si impegnano ogni giorno in missioni umanitarie a sostegno della popolazione siriana. Onsur porta aiuti direttamente in Siria: ogni volta i volontari caricano gli aiuti a bordo di ambulanze, vetture acquistate tramite le donazioni, che risultano indispensabili per salvare vite umane, e queste ambulanze vengono consegnate nelle mani di medici e volontari».

I bambini di un campo profughi in Siria davanti al pannello radiante donato dall’associazione In Itinere

Quale è stato il contributo di In Itinere per la popolazione siriana?
«Abbiamo donato due pannelli radianti ad energia solare che sono stati poi installati da personale locale su nuclei abitativi in un campo profughi in Siria, in un villaggio in cui Ataa sta realizzando casette di circa 30 metri quadrati per ogni nucleo familiare. In queste zone il problema del riscaldamento è grave; si vive in altipiani molto freddi in certi periodi dell’anno, e chi può si riscalda con carbone e gasolio che sono però in mano ai gruppi criminali delle zone di guerra. Così, si sta lavorando ad un progetto di riscaldamento alternativo e sostenibile, con pannelli simili a quelli che abbiamo utilizzato per La Casa Rossa a Tassilaq in Groenlandia: pannelli che si alimentano ad energia solare e che possono rilasciare, all’interno dell’abitazione, calore fino a 50 gradi centigradi. Ed il risultato è stato ottimo».

Anche in Groenlandia, il progetto sta andando avanti ben oltre il viaggio che avete fatto nel 2015. Con una tecnologia tutta italiana, peraltro, e made in Jesi..
«Grazie ad alcune iniziative che ci hanno consentito di raccogliere fondi, abbiamo donato pannelli radianti ad energia solare in altre tre casette della zona; si tratta di case di pescatori Inuit, che vivono in una zona colpita da una forte crisi. E puntiamo a coprire fino a cinque abitazioni».

Un ricordo dei bambini di strada che avete incontrato in Bolivia?
«Non ci sono parole per descrivere la bellezza di queste zone, persone meravigliose con la quale sono nate amicizie importanti. E la gioia di questi bambini quando abbiamo mostrato loro le immagini della nostra terra, in un video con le nostre città… e la loro sorpresa nel vedere che anche una terra ferita dal terremoto come la nostra regione è stata in grado di donare qualcosa di sé, solidarietà e amicizia appunto».

In Itinere tra i bambini della casa famiglia “Qosqo Maki” a Cusco

Perché il nome In Itinere?
«In Itinere è un progetto che nasce nel 2013 dopo un viaggio on the road nell’affascinante deserto africano. Allora eravamo, ancora, solo un gruppo di amici, uniti dalla passione per i viaggi e per l’avventura. Dalla voglia di ripetere questa esperienza è nata l’idea di formare la nostra associazione culturale.  Lo scopo di In Itinere è promuovere lo scambio di esperienze tra viaggiatori, e l’incontro tra persone che hanno in comune l’amore per il viaggio e per la conoscenza di mondi e culture differenti. Il viaggio per noi è sinonimo di conoscenza, è un percorso di formazione che ci porta a scoprire nuove realtà e nuovi punti di vista, ma soprattutto noi stessi. Abbiamo scelto il nome In Itinere proprio perché esprime i concetti di cammino in divenire, di cambiamento e di trasformazione. Il nostro simbolo è una spirale intorno al mondo che rappresenta proprio questo percorso in evoluzione e di evoluzione».

Ti potrebbero interessare