Ancona-Osimo

Il futuro delle imprese è innovazione. Pierpaoli (Cgia): «2022 anno del rilancio post pandemia»

Il 2021 è ormai alle spalle. Il nuovo anno dovrà essere quello del rilancio del tessuto produttivo. Marco Pierpaoli (Confartigianato Ancona, Pesaro-Urbino) delinea la road map per la ripartenza.

Pierpaoli e Sabbatini di Confartigianato

Alla vigilia del debutto del super green pass, le attività economiche si apprestano ad affrontare un nuovo cambiamento che potrebbe condizionare il 2022 considerato l’anno della ripartenza. E’ tempo di bilanci per l’anno che sta per terminare. Ma soprattutto è arrivato il momento di gettare uno sguardo a lungo raggio per definire strategie e opportunità per il rilancio di tutto il compartimento produttivo. Ne abbiamo parlato con Marco Pierpaoli, segretario generale Confartigianato Ancona, Pesaro-Urbino.

Segretario, avete da poco concluso l’ultima edizione di Choco Marche. Riflessioni a posteriori?

«Il bilancio è positivo. Il cambio di location dalla storica sede di piazza Pertini era una sfida, l’abbiamo vinta grazie alla collaborazione di coloro che rendono unica la nostra associazione. Un’iniziativa differente che ha visto da un lato la location della piazza fisica e dall’altra quella virtuale con oltre 350mila persone collegate a seguire i nostri salotti delle eccellenze online».

Sulla base dell’esperienza di Choco Marche, come sta cambiando il mondo delle attività produttive dalla pandemia ad oggi e quali sono le prospettive per il futuro?

«Le nostre imprese hanno bisogno di occasioni, di momenti di incontro, di avere piazze aperte e istituzioni che credano nel saper fare marchigiano. Confartigianato dimostra di essere pronta a creare queste condizioni, dialogando con i protagonisti del nostro territorio per creare occasioni di sviluppo ed economie di scala. In un contesto di mercati virtuali e di e-commerce qui valorizziamo la filiera corta, la qualità dei prodotti, consentendo ai nostri imprenditori del food di far assaggiare ma anche vendere le loro creazioni».

Natale alle porte: quali sono le aspettative?

«Troveremo sotto l’albero quello che saremo stati capaci di metterci, in termini di dialogo, rispetto, capacità di collaborazione a tutti i livelli, cercondo di mantenere unita la comunità. C’è un clima di speranza e insieme di incertezza. La ripartenza è cominciata, ma per renderla vera e duratura c’è bisogno da parte delle Istituzioni di regole certe e capacità di ascolto delle istanze dei nostri imprenditori. Nuove chiusure sarebbero un colpo di grazia dal quale il Paese difficilmente si rialzerebbe». 

Cosa ci si aspetta dal 2022?

«Dovrà essere l’anno del post pandemia. Confartigianato studia da mesi le migliori strategie per accompagnare le imprese verso il ritorno alla normalità. In tal senso la nostra storica “Scuola per Imprenditori” raddoppia, e guarda sia alle aziende consolidate sia alle start up. Sarà l’anno di consolidamento del progetto “Creativi” di Confartigianato, lanciato a settembre durante la Settimana dell’Artigianato che abbiamo organizzato a Senigallia e guidato dal Maestro di fotografia Cicconi Massi, perché la creatività permea ogni momento del fare artigiano».

Altri progetti da mettere in campo?

«Con il rilancio del progetto “Fare impresa” aiuteremo chiunque abbia un’idea vincente a tradurla in lavoro, fornendo consulenza a 360° sui temi del credito, degli adempimenti fiscali, del business plan, dell’analisi dei mercati, del marketing. Punteremo poi, lo dico qui in anteprima, su una comunicazione rinnovata, più capillare e professionale: in un’epoca segnata da disinformazione e fake news, investiremo in figure di alto profilo, che da anni sono punto di riferimento nel campo dell’informazione. Confartigianato punta ad essere sempre più una fonte preziosa di notizie certe in un’epoca incerta».

La ricetta per il rilancio delle imprese?

«Non abbiamo la pretesa di fornire una ricetta per il rilancio delle imprese, ma crediamo di poter dare un contributo serio e quotidiano per riportare il valore del lavoro al centro del nostro Paese. Riteniamo si debba ripartire dalla dignità del fare, dall’orgoglio di appartenere ad una comunità operosa e piena di eccellenze. Siamo una delle regioni più manifatturiere al Mondo, i nostri imprenditori creano, innovano, investono ogni giorno. Hanno bisogno di un fare impresa sostenibile fatto di minore burocrazia, vero accesso al credito, certezze normative da cui possa scaturire voglia di investire. Questi gli obiettivi su cui Confartigianato lavora da sempre: il 2022, tra rilancio post pandemia e Fondi del PNRR, può essere l’anno giusto per raggiungerli».

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